BUON COMPLEANNO BARACETTI!
di Roberto Muradore
Auguri, auguri di cuore, Arnaldo Baracetti. E un grazie davvero sincero da parte del sindacato confederale friulano per il tuo continuo impegno a favore delle lavoratrici e dei lavoratori.
Il primo grazie è per il decisivo apporto che hai dato, insieme al senatore Toros, per una soluzione positiva alla drammatica crisi della Safau iniziata nell’81 e conclusasi nell’ 88. In quegli anni il mondo era ancora diviso dal Muro di Berlino, ma la politica locale pensò al bene comune e, accantonate le contrapposizioni ideologiche e zittiti gli interessi di bottega, fece unitariamente quadrato a difesa di quella importante realtà produttiva. Un bell’esempio che andrebbe maggiormente seguito dagli attuali nostri rappresentanti, troppo spesso impegnati a baruffare più che a dialogare per costruire. Si impongono una maggiore responsabilità nelle scelte politiche e una maggiore compostezza nei comportamenti istituzionali, a partire dal 25 aprile che non appartiene a una o all’altra parte politica, ma al popolo.
Il secondo grazie è per aver contrastato, nel decennio trascorso, insieme agli amici del Comitato per il Friuli, un approccio e una lettura tanto superficiali quanto omologanti circa le questioni del Friuli e dell’intera Regione. Al contrario, gli approfondimenti veri, le riflessioni serie e le proposte concrete del Comitato hanno rilanciato una profonda e centrata visione, certamente autonomista e friulanista, che non si limita però a guardare il passato e a ribadire le prerogative identitarie ma che, a partire da queste, si gioca nel presente e si spende per il futuro. Un autonomismo, quindi, che si interessa di economia, di lavoro, di società.
Il terzo grazie è perchè ciò che hai prodotto e produrrai in termini di esempio e di pensiero motiverà, in qualche modo indurrà i gruppi dirigenti locali a fare i conti con la realtà, a essere meno autoreferenziali e a lavorare sul serio per il bene della nostra gente.
L’ultimo grazie che oggi CGIL, CISL e UIL ti rivolgono è perchè ci fai sentire convintamente e profondamente friulani e, insieme, aperti al mondo e agli altri: ciò in continuità e coerenza con una tradizione e con una cultura dell’accoglienza che è propria della nostra comunità. Noi friulani, infatti, siamo certamente ruvidi, ma anche capaci di solidarietà vere e lunghe.
Ancora auguri, Arnaldo.