GRADISCA, ENTRO MARZO IL CIE A PIENO REGIME
Si stanno concludendo i lavori di ristrutturazione del centro immigrati Attesa per la decisione che il Tar prenderà sull’affidamento dell’appalto
Si decide fra una settimana il destino del Cie e del Cara di Gradisca. E con esso, quello dei suoi dipendenti. Clima teso tra i lavoratori del doppio centro immigrati della cittadina isontina in vista del pronunciamento definitivo del Tar, annunciato per il 22 febbraio, in merito al ricorso sull’assegnazione dell’appalto tra il colosso francese Gepsa e l’attuale ente gestore, il consorzio siciliano Connecting People. Il gigante transalpino, come si ricorderà, aveva vinto in prima istanza la gara d’appalto per la gestione delle due strutture sino al 2014, salvo però vedersi congelare l’aggiudicazione definitiva per alcuni elementi di irregolarità emersi nelle credenziali delle imprese italiane a esso collegate (le romane Cofely Italia e Sinergasia e la siciliana Acquarinto). Il Consiglio di Stato aveva poi bocciato il ricorso della società francese, confermando la decisione presa dal Tar nel primo grado di giudizio. Fra una settimana arriverà però il pronunciamento nel merito della vicenda. Giova ricordare che sia il colosso francese dell’edilizia carceraria Gepsa, sia Connecting People sono di fatto nella stessa situazione: entrambe erano state ammesse alla procedura di aggiudicazione con riserva. Rimane dunque alla finestra (e in gioco) anche il soggetto terzo classificato nella procedura di gara, la goriziana Minerva, anch’essa pronta – secondo indiscrezioni – a entrare nella partita legale. Sul piatto vi sono 15 milioni di euro per una gestione di tre anni. La Fisascat-Cisl segue con attenzione la vicenda: «Non importa chi si aggiudicherà il contratto – fa sapere il sindacato – non siamo interessati al prevalere di uno piuttosto che dell’altro: la Cisl è già pronta a garantire i posti di lavoro per tutti i dipendenti sia nel caso di cambio che di proseguimento dell’appalto». A llerta, infine, sul problema stipendi, che nei mesi scorsi aveva sollevato più di un’apprensione tra i dipendenti della cooperativa operante nel centro di Gradisca: «Abbiamo già sollevato la questione al datore di lavoro – segnala la Cisl – e abbiamo chiesto che non si ripetano più i ritardi sui versamenti, che hanno contribuito a minare la serenità dei lavoratori». Le prossime settimane saranno determinanti al Cie anche per la conclusione dei lavori di ristrutturazione e il paventato, progressivo ritorno a pieno regime con i suoi 248 posti disponibili. Attualmente gli ospiti del centro di identificazione sono appena una quarantina, a fronte dei 44 posti della zona verde e degli altri 68 della rossa, recentemente ripristinate. Con i 136 posti ancora mancanti e oggetto di intervento nella zona blu, in primavera il Cie sarà riportato alla sua piena efficienza, perlomeno potenziale.