FIM E UILM PRENDONO LE DISTANZE
Fiom ancora in solitaria con lo sciopero di ieri, iniziativa bocciata da Fim e Uilm come «inutile». Dure le dichiarazioni di Cristiano Pizzo, segretario provinciale della Fim, che alla domanda sul perché, ieri, non sia stata condivisa la protesta, risponde: «Perché noi siamo un sindacato che, fin dove si può lavorare in modo unitario cerca la strada unitaria. Secondo noi non c’erano le condizioni per lo sciopero perché, in quel momento, la trattativa era ancora aperta. Inoltre – prosegue Pizzo – è opportuno spiegare ai lavoratori che quel che sta avanzando con le modifiche all’articolo 18, non è il più grave dei problemi. Si profila la riorganizzazione degli ammortizzatori sociali, non c’è un serio progetto di crescita del Paese e dell’industria di questo Paese. Questi sono i problemi veri, altro che articolo 18! La Fiom ha deciso che a ogni questione risponde con uno sciopero, peraltro non produttivo. Sono sono anni che scioperano – conclude Pizzo – e risultati non se ne sono visti. Sarebbe ora che i lavoratori chiedessero il risarcimento alla Fiom per tutti gli scioperi che sono stati fatti». «Non abbiamo scioperato per due motivi – spiega Roberto Zaami, segretario provinciale della Uilm. Il primo è perché riteniamo che la nostra posizione sull’articolo 18 sia chiara: riteniamo che i licenziamenti per giusta causa debbano avere l’osservanza delle regole e dei contratti e per il lavoratori ci debba essere la possibilità di scelta tra reintegra o indennità. Il secondo è perché non riteniamo sia necessario lo sciopero preventivo. Oltre alla discussione sull’articolo 18 – rimarca Zaami – è aperta la partita relativa alla riforma degli ammortizzatori sociali, al mercato del lavoro, alle richieste che abbiamo avanzato in tema di pensioni. Quando ci sarà la necessità di manifestare con forza una posizione netta lo faremo; oggi non lo abbiamo reputato necessario»