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IL CASO PAULARO RENDE GIUSTIZIA

“Ci abbiamo creduto ed avevamo ragione…”: con queste parole di soddisfazione la segreteria Cisl dell’Alto Friuli commenta il pronunciamento del Giudice del Lavoro del Tribunale di Tolmezzo nell’udienza di oggi sul ricorso promosso dal Sindacato a tutela di 2 dei 3 lavoratori del Comune di Paularo messi in collocamento in disponibilità.
La CISL FP – si legge in una nota a firma del segretario Giovanni Di Matola – ricorda che con delibere unilaterali il Comune di Paularo aveva disposto la modifica della dotazione organica e la relativa soppressione di figure professionali all’interno del Comune stesso. “La scelta di non avere più in dotazione organica diverse figure professionali era stata presentata dall’Amministrazione al nostro sindacato CISL FP, come conseguenza ed adempimento per il “rispetto del principio del contenimento dei costi” che sin da subito come motivazione era stata da noi contestata e non accettata ai tavoli della trattativa”. “Come sindacato – prosegue Di Matola – non ritenevamo corretto l’iter seguito dal Comune di Paularo e dal mese di ottobre 2009 al mese di gennaio 2010 si sono svolti incontri tra l’Amministrazione e le organizzazioni sindacali di categoria al fine di trovare possibili soluzioni alternative alla mobilità del personale, sempre in funzione di una razionalizzazione dei costi per il Comune di Paularo, ma a garanzia dei posti di lavoro per il personale comunale.
Purtroppo – ripercorre la nota – gli incontri non ebbero esito positivo ed il Comune non volle sentir parlare di soluzioni diverse e con delibera del febbraio 2010 unilateralmente individuò i criteri di scelta per la messa in mobilità dei lavoratori e sempre con determinazione del maggio 2010 diede applicazione ai criteri per indicare il personale dipendente da dichiarare in eccedenza.
Contro questa disposizione la CISL FP dell’ Alto Friuli ha impugnano da subito i provvedimenti che hanno disposto il collocamento in mobilità dei due lavoratori da noi tutelati, chiedendo nell’impugnazione del procedimento la disapplicazione degli atti di organizzazione presupposti a tale scelta, nonché la reintegrazione nelle proprie mansioni e il risarcimento del danno. Abbiamo, infatti, evidenziato l’illegittimità del collocamento in disponibilità per i dipendenti e l’invalidità della procedura adottata dal Comune. “Il giudice oggi ci ha dato ragione, condannando il Comune di Paularo, resistente, a risarcire il danno subito dai ricorrenti per il periodo di inattività”. In attesa di eventuali ricorsi e per il tempo utile al deposito della sentenza la CISL FP ritiene di aver garantito e tutelato, ancora una volta se pur con fatica, l’interesse del dipendente pubblico nell’interesse della collettività.

Mariateresa Bazzaro
Ufficio stampa Cisl Fvg