CHIUDE LA WILD DI MOSSA
La crisi continua a mordere. E fa chiudere altre aziende in tutto l’Isontino. Nei prossimi giorni conoscerà questo infausto destino la “Wild” di Mossa che si trova nel compendio ex Bertolini. L’azienda dà lavoro ad una decina di persone che si ritroveranno, di punto in bianco, in mezzo alla strada. «Avevamo firmato la cassa integrazione ordinaria ma il provvedimento – fa sapere Michela Marson della Fai-Cisl – è terminato a fine aprile. In questo momento, qualcuno sta ancora lavorando all’interno dello stabilimento ma per concludere gli ultimi ordini». Ci sarà una riunione (definita senza mezzi termini «decisiva») venerdì. «Il guaio – continua la sindacalista – è che abbiamo utilizzato in questa vicenda tutti gli ammotizzatori sociali a disposizione. Oggi, non ci sono alternative se non quelle della disoccupazione». Quando la “Wild” chiuderà definitivamente i battenti, il compendio ex Bertolini diventerà una sorta di deserto, in considerazione anche del fatto che il supermercato della Eurospin si è recentemente trasferito in quel di Capriva. «Proprio l’altro giorno ne abbiamo parlato con il sindaco Feresin. Il Comune ha investito parecchio in quella zona realizzando anche la nuova viabilità e, adesso, assiste impotente alla chiusura di diverse aziende», allarga le braccia Michela Marson. Quindi, non era soltanto la “Bertolini Walter spa” ad essere stata messa in liquidazione. Lo stesso destino ha avuto la sorella Wild. È notizia di ieri che si perdono cento posti di lavoro al mese. Ormai, è questo il trend che si registra in provincia di Gorizia. E le cose, paradossalmente, sono anche migliorate rispetto al passato. Il flusso dei lavoratori licenziati inseriti nelle liste di mobilità durante il terzo trimestre 2011 è calato del 10,7% rispetto a quello precedente: tuttavia è superiore del 10% ai livelli registrati nel corrispondente trimestre 2010. Complessivamente nel corso del 2010 in provincia di Gorizia si sono registrati 1.137 inserimenti nelle liste di mobilità: sostanzialmente stabili rispetto al 2009, anno in cui se n’erano registrati 1.128. Nel primo trimestre del 2011, sempre nell’Isontino, è stato raggiunto il record storico dall’inizio della crisi di nuovi ingressi con 443 nuove iscrizioni. Nei trimestri successivi si è assitito, fortunatamente, ad una progressiva flessione del ricorso alla mobilità che si attesta rispettivamente a 345 unità nel secondo e a 308 unità nel terzo trimestre 2011: da qui, il dato dei 100 posti di lavoro bruciati al mese.