CISL UDINE, ENTRA IN SEGRETERIA RENATA DELLA RICCA
Nuovo assetto per la segreteria della Cisl dell’Udinese e Bassa friulana, che stamattina ha visto aggiungersi alla squadra guidata da Roberto Muradore, Renata Della Ricca, già dirigente della Funzione Pubblica. La sua elezione va a saldare il ruolo ricoperto da Claudio Palmisciano, da oggi in pensione e al quale è andato il ringraziamento di tutta l’organizzazione per l’ottimo lavoro svolto in questi anni.
Il vertice odierno è stato tuttavia l’occasione anche per il fare il punto sulla situazione del lavoro a livello locale, segnata da alcuni dati drammatici: delle, infatti, 80mila persone che attualmente in Friuli Venezia Giulia non lavorano, ben la metà appartiene alla provincia di Udine, dove peraltro si registra anche una sensibile crescita dell’indebitamento delle famiglie, passato al 33% del Pil, a fronte del 12,7% del 2000.
L’entità del finanziamento all’economia e alle imprese – è stato detto in sostanza – cala, mentre cresce il suo costo; il comparto metalmeccanico – cuore e motore della specializzazione industriale regionale e friulana – è in forte sofferenza come segnala l’andamento della cassa integrazione e degli iscritti alle liste di mobilità. Infine, è prevista una recessione economica per il 2012, che anche in Friuli Venezia Giulia comporterà un calo del Pil prossimo al 2% e andamenti più penalizzanti per le province friulane. “E’ doveroso – commenta Muradore – che la politica e le forze sociali stringano un patto contro la crisi e mettano in campo un progetto di medio periodo per il fronteggiamento e superamento della stessa. Per fare patto e progetto, però, è essenziale che la politica si sforzi di ritagliare qualche spazio nella sua agenda fatta, fin qui, di gravosi impegni contratti per l’anno elettorale”.
Priorità, anche quelle individuate nell’attesissimo intervento del segretario nazionale aggiunto, Giorgio Santini, che rilancia le preoccupazioni sul futuro italiano, legato alla questione della Grecia e ad un debito pubblico che, malgrado tutte le manovre messe in campo ad oggi, continua ad essere il più alto nella storia del nostro Paese.
“Siamo un Paese sospeso” – dice, annunciando l’impegno del Sindacato come attore capace di produrre quel cambiamento necessario a contrastare la fortissima tensione sociale e a salvaguardare il lavoro e i diritti sociali faticosamente conquistati in questi decenni.
“La rabbia – spiega Santini – deve diventare un supplemento di determinazione e responsabilità a trovare soluzioni e non, viceversa, tradursi in mero antagonismo”.
Le sfide che attendono l’Italia, per Santini sono delicatissime e difficili, stante anche l’assenza di risorse pubbliche aggiuntive cui attingere.
E se la strada maestra delle decisioni deve essere quella dell’equità sociale, per il segretario nazionale le questioni sul tappeto sono molteplici: vicenda degli esodati, riforma fiscale, crescita.
Anticipando la manifestazione unitaria indetta per il 2 giugno (data simbolica), il big della Cisl avanza anche alcune richieste al Governo: ridurre subito di almeno 400 euro le tasse alle famiglie, rimodulare l’Imu e continuare la battaglia contro l’evasione fiscale, destinando una parte consistente delle risorse recuperate al sostegno del lavoro e agli investimenti; ma anche ripensare al patto di stabilità, vera e propria camicia di forza.
Quanto, infine, alle partite aperte con il ministro Fornero, Santini bacchetta la responsabile del welfare per avere con le sue dichiarazioni sul pubblico impiego sollevato un inutile polverone, mentre sulla riforma del lavoro commenta il buon lavoro svolto al Senato, con l’introduzione di alcuni importanti miglioramenti. "In particolare – spiega Santini – è stata sistemata la vicenda dell’agricoltura, con un ridimensionamento dei voucher che rischiavano di cancellare il lavoro agricolo. E’ stata migliorata anche la tutela dei lavoratori a progetto con il salario di riferimento mutuato dal contratto di lavoro collettivo e l’aumento dell’indennità di fine rapporto". Valutazione positiva anche per l’introduzione per via contrattuale del diritto di avere la partecipazione dei lavoratori alla ridistribuzione degli utili e alla governante con accordi sindacali. “Un passo avanti che segna l’inizio di una via italiana al modello tedesco".
Mariateresa Bazzaro
Ufficio stampa Cisl Fvg