GRANDE MOBILITAZIONE DEI LAVORATORI AGRICOLI
Ieri l’incontro con i vertici dell’InpsIl segretario della Fai Cisl Fvg, Gioacchino Salvatore: “L’obiettivo è tutelare gli addetti del comparto, 10mila nella nostra regione”
I Sindacati di categoria si mobilitano a tutela dei lavoratori del comparto agricolo della regione: 10 mila addetti penalizzati, oltre che dalle nuove norme sul lavoro accessorio (ovvero i voucher), anche dalla mancata applicazione di un protocollo d’intesa siglato a settembre dello scorso anno dalle parti datoriali e recepito dal Governo, ma di fatto rimasto disatteso.
Primo passo della protesta – organizzata da Fai Cisl, Flai Cgil e Uila Uil – l’incontro a Gorizia con i vertici regionali dell’Inps, cui seguirà il 18 a Trieste il picchetto sotto la Prefettura e la consegna al rappresentate del Governo delle richieste destinate all’Esecutivo.
Le questioni poste sul tavolo dalle organizzazioni sindacali sono diverse: dalla lotta al lavoro irregolare all’incremento e stabilizzazione dell’occupazione, dalla formazione per garantire la sicurezza dei lavoratori agricoli alla partita previdenziale con la definizione di aliquote generali a carico delle aziende valide su tutto il territorio e l’estensione degli ammortizzatori sociali, rispetto ai quali in Friuli-Venezia Giulia non è ancora stata emanata, con grave preoccupazione dei Sindacati, la circolare applicativa sulla cassa integrazione in deroga.
Quanto invece al cosiddetto lavoro accessorio è il segretario generale della Fai Cisl, Gioacchino Salvatore a spiegare: “Fermo restando che l’estensione del lavoro accessorio anche nella vendemmia non semplifica le assunzioni e non elude il lavoro irregolare, ma viceversa sottrae il lavoro agricolo alla tutela prevista dalla contrattazione, secondo noi tutte le attività stagionali agricole devono ritenersi parte integrante del ciclo produttivo e perciò mai occasionali”. Di qui la netta contrarietà al sistema dei voucher così come previsto a favore di misure davvero utili alla semplificazione delle procedure vigenti in materia di rapporti di lavoro. Tra le proposte, ad esempio, l’utilizzo dei voucher esclusivamente per i soggetti non imprenditori che conducono piccoli fondi agricoli.
Infine – aggiunge il segretario della Fai Cisl – va modificata l’interpretazione data dall’Inps alla legge 81 del 2006 in merito al minimale contributivo imponibile allo scopo di parificare gli operai agricoli (i cui compensi medi annui in Fvg oscillano tra i 7mila e gli 11 mila euro lordi) alla generalità dei lavoratori, superando così una lettura pesantemente discriminatoria”.
La Direzione regionale dell’inps si è impegnata a trasmettere le preoccupazioni delle organizzazioni sindacali a livello centrale e l’impegno ad attivare e mantenere un tavolo costante tra organizzazioni datoriali, sindacali ed INPS.
Mariateresa Bazzaro
Ufficio stampa Cisl Fvg