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ISTITUZIONI MENO COSTOSE E PIU’ EFFICACI, SI’ CON LEGGI SNELLE E DECENTRAMENTO DI FUNZIONI

E’ possibile rendere le istituzioni del Friuli Venezia Giulia meno costose e più efficaci? Sì se la politica non perderà tempo nei prossimi 6 mesi (quelli che ci separano dalle elezioni), purché si attui il decentramento delle funzioni e la Regione cominci a varare leggi più snelle. La ricetta è emersa questo pomeriggio nel corso della tavola rotonda promossa congiuntamente dalla Cisl e dall’Afe e che ha visto confrontarsi, anche sull’indagine proposta dall’economista Fulvio Mattioni, due amministratori di spicco: l’assessore regionale Riccardo Riccardi e l’ex sindaco di Pordenone Sergio Bolzonello.

Per fronteggiare il brusco e duraturo calo del bilancio regionale, pari a circa 1miliardo 100milioni con decorrenza dal primo gennaio 2013, occorre intervenire in maniera incisiva anche sugli assets istituzionali ed, in particolare, sui costi di Regione ed Enti Locali che, assieme, fanno sborsare al Friuli Venezia Giulia 1miliardo 200milioni (e contano circa 15mila dipendenti). Ne consegue – ha appurato Mattioni – che per fare in modo che il sistema regionale possa sostenersi (attualmente il debito è pari a 2,8 miliardi) saranno necessari tagli al sistema istituzionale almeno per 300 milioni. Tagli che però non dovranno andare ad incidere né sulla qualità dei servizi, né sulla loro fruibilità da parte di cittadini ed imprese. Allora come fare? La proposta lanciata dalla Cisl di Udine è chiara: puntare in sostanza sul decentramento delle funzioni, in particolare identificando 10 aree vaste (secondo il criterio delle densità di popolazione – 100mila abitanti, salvo deroghe, e l’autosufficienza – e che gestiscano i servizi pubblici. Ipotesi che vede d’accordo l’assessore Riccardi, che proprio dalla tavola rotonda cislina, ha presentato il suo progetto, già avviato con le Università di Trieste e Udine, di programmazione del territorio fondato su aree vaste. Una sfida, purtroppo – ha aggiunto l’amministratore regionale – che sta andando incontro a diverse difficoltà e che è diventato tema di campagna elettorale. Quanto alle strategie per snellire la Regione e l’intero sistema sempre Riccardi avvisa: attenzione a chi si esercita a dire ad esempio province sì, province no, perché questo è solo un esercizio propagandistico, uno slogan di moda per ottenere facili consensi. E’ vero che oggi il debito pro-capite degli enti locali ammonta a 1,800 euro, il doppio della media nazionale, ma è altrettanto vero che sul sistema si deve intervenire in modo assolutamente complessivo, affrontando un pezzo alla volta e con misure concrete: così, cedendo pezzi di potere dalla Regione agli enti, ma anche, ad esempio, archiviando il meccanismo del trasferimento agli enti locali sulla base di leggi di settore e stand attenti che la tecnocrazia, come spesso accade, prenda il sopravvento rispetto alla politica, impedendo l’azione anche degli amministratori locali. Ed è proprio l’amministratore locale Sergio Bolzonello che ammonisce: “Occorre un nuovo modo di legiferare; ovvero servono norme regionali più semplici e snelle e meno interpretabili, che possano essere declinate dai sindaci”. “Perché – incalza l’ex primo cittadino di Pordenone, richiamando anche la mobilità del comparto unico – i sindaci sono coloro che hanno la possibilità di incidere sulla struttura e l’organizzazione dei rispettivi enti, sul personale e sulle procedure quotidiane.

Poi il monito conclusivo alla politica riassunto dal segretario generale della Cisl di Udine, Roberto Muradore, affinché la politica non perda i prossimi sei mesi a litigare, ma si operino in modo costruttivo per trovare nuovi assetti istituzionali, volti a migliorare i servizi ai cittadini e alle imprese.

Mariateresa Bazzaro
ufficio stampa Cisl Fvg