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Trieste, vigili “disarmati” e niente lavoro notturno

Tutti a casa e a letto presto. Nessuna pattuglia in città dei vigili durante la notte. Ma anche stop alla vigilanza del municipio da parte degli agenti della municipale.
Sono queste le prime conseguenze del ”congelamento” della delibera sull’attribuzione della pistola agli agenti della polizia locale disposto dal sindaco Roberto Dipiazza al termine lunedì sera della riunione della sesta commissione. Conseguenze formalizzate ieri mattina dal comandante della polizia municipale Sergio Abbate. Alle 8 ha inviato un ordine di servizio in cui «si comunica che, a seguito della decisione espressa in data 20 dicembre del ritiro della proposta di deliberazione da parte della competente Commissione consiliare relativa all’adozione dell’armamento del Corpo di polizia municipale questo Comando, con il giorno 22 dicembre, in ossequio alla normativa vigente è costretto suo malgrado a sospendere i servizi notturni (dalle 22 alle 6), i servizi di pronto intervento nonché di vigilanza e protezione della casa comunale».
Insomma da questa sera i vigili non rileveranno gli incidenti stradali che si verificano dopo le 22 e prima delle 6 di domani. L’onere di questi accertamenti spetterà solo a poliziotti, carabinieri e finanzieri. Che ovviamente sono armati. E che dovranno anche presidiare il municipio sia durante la notte che, secondo la norma, anche durante il giorno. Non solo. Questo congelamento impedirà anche agli agenti della Municipale di effettuare il servizio d’ordine durante le manifestazioni e i cortei. Saranno in strada, ma solo, a controllare e regolare il traffico. Nulla di più.
Dice il comandante Sergio Abbate: «Fino a ieri sono riuscito a mantenere questi servizi in attesa della definizione delle procedure in corso. Ora, poiché l’iter si è interrotto, sarei fuori legge se lo facessi. In questi anni sono già stato diffidato tre volte».
Pungente il giudizio di Walter Giani, segretario della Cisl funzione pubblica: «È l’esempio di un fallimento. Hanno voluto imporre l’armamento senza coinvolgere le organizzazioni sindacali». Aggiunge Fulvio Sluga, coordinatore nazionale dell’Ugl per quanto concerne la polizia locale: «In questo modo la polizia locale potrà svolgere solo compiti amministrativi come le multe, il controllo del commercio e delle licenze. L’amministrazione comunale ha ritenuto di non ottemperare agli obblighi della legge». In una lettera inviata al sindaco Roberto Dipiazza, all’assessore Enrico Sbriglia, al comandante dei vigili Sergio Abbate e al segretario generale del Comune Santi Terranova intima «l’applicazione della diffida inviata due anni fa evidenziando che questa organizzazione sindacale procederà in tutte le sedi per tutelare i propri iscritti ritenendo che l’applicazione della norma rientri anche negli obblighi del datore di lavoro essendo l’armamento un’attrezzatura volta a garantire la sicurezza dei lavoratori».