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PAOLO DURIAVIG RIELETTO ALL’UNANIMITA’ SEGRETARIO FISASCAT UDINE

Terziario ancora in crisi in provincia di Udine: sono infatti centinaia le realtà commerciali e turistiche del territorio ancora in fortissima difficoltà. L’allarme è della Fisascat Cisl di Udine che oggi ha tenuto il suo congresso (presenti anche i segretari regionali e nazionali, Iris Morassi e Ferruccio Fiorot), riconsegnando – con voto unanime – al segretario Paolo Duriavig il timone di una categoria che attualmente conta oltre 2mila 500 iscritti solo nell’udinese. Segnale di una crisi che continua a mordere non sono solo le quotidiane pratiche di cassa integrazione o mobilità, ma anche le richieste provenienti da soggetti "insospettabili". "La novità delle ultime settimane – rivela lo stesso Duriavig – riguarda la richiesta di ammortizzatori in deroga da parte di studi notarili, a seguito del drastico calo delle attività di compravendite, di registrazione di atti e delle liberalizzazioni che per molti documenti comportano la sola autocertificazione individuale". In città, 4 sono gli studi già coinvolti da cassa integrazione in deroga, mentre per un altro gli stessi lavoratori si sono rivolti al Sindacato per un forte ritardo nel pagamento degli stipendi. Insomma, una crisi trasversale, che colpisce negozi, professionisti, studi di progettazione e servizi in difficolta per il blocco dell’attività edilizia, e anche gli autogrill (per questi ultimi una decina di persone, tra i punti Campiolo e Gonars sarebbero coinvolti dalla mobilità nazionale del gruppo). "Siamo molto preoccupati – commenta Duriavig – per l’andamento dei nostri settori: se nei prossimi mesi non ci sarà ripresa il terziario subirà una forte contrazione con il rischio di perdere centianaia di posti di lavoro, oltre al migliaio già andato disperso lo scorso anno". Proprio nel 2012, per una decina di aziende e 250 dipendenti è stato attivato il contratto di solidarietà, la cassa integrazione straordinaria ha fatto capolino in 8 aziende per oltre 300 lavoratori, mentre i processi di mobilità hanno coinvolto circa 15 imprese per più di 200 addetti, senza contare le aziende che nel frattempo sono fallite o semplicemente hanno chiuso i battenti, lasciando a casa centinaia di persone. "E senza contare – aggiunge sempre Duriavig, rilevando come la somma dei numeri porti ad un risultato dalle proporzioni drammatiche – i lavoratori, potenziali esuberi, della piccola e media azienda, attualmente parcheggiati in cassa integrazione in deroga per i quali se la cassa non sarà prorogata (la durata è di 6 mesi) si aprirà la strada del licenziamento. Del resto quello del commercio è un settore in estrema sofferenza: stando ai dati ufficiali, le vendite sono scese tra il 5% della grande distribuzione ed il 20% del comparto tessile/abbigliamento, con punte superiori al 25% per l’auto. E a nulla valgono – per Duriavig – le aperture selvagge dei negozi, che certo non hanno portato boccate di ossigeno all’economia, andando, invece, ad aggravare le condizioni di vita e lavoro degli operatori del settore. Di qui, l’adesione della Fisascat Cisl al movimento "Domeniche no grazie", anche con il contributo alla raccolta firme (attualmente intorno alle 40mila).
"Occorre una ripresa" – conclude Duriavig, riportando anche la crisi di tutte quelle cooperative legate al sistema manifatturiero. "Per quanto ci riguarda continueremo a vigiliare con la massima attenzione e a tutelare i lavoratori e le lavoratrici, puntando anche a rafforzare lo strumento fondamentale per il nostro comparto, ovvero la bilateralità con tutte le prestazioni mutualistiche annesse".

Ufficio stampa Cisl Fvg