I PENSIONATI DELLA CISL SULLA QUESTIONE DELLE LISTE D’ATTESA
A margine dell’audizione pubblica di giovedì scorso
Il segretario Gianfranco Valenta: “Non vorremmo che il testo di legge presentato si risolvesse in una iniziativa di pura facciata”
C’è perplessità in casa dei pensionati della Cisl Fvg sul testo di legge che dovrebbe ridurre i tempi d’attesa sulle prescrizioni delle visite diagnostiche. All’indomani dell’audizione pubblica di giovedì scorso, infatti, il segretario della Fnp regionale, Gianfranco Valenta spiega: “Ferma restando l’innegabile necessità di regimare i tempi e dare risposte rapide e sicure agli utenti, non vorremmo che quella messa in campo si rivelasse una iniziativa di pura facciata, anziché un obiettivo concreto”.
Perplessità che nascono non solo dal mancato monitoraggio delle criticità ravvisate fino ad oggi, ma anche da alcune lacune di fondo. Innanzitutto, il mancato inserimento nella norma della richiesta, già da tempo avanzata dalla Fnp Cisl, di creare un call center regionale per fornire risposte su dove poter fruire della prestazione necessaria nell’ambito del servizio regionale.
“Non vorremmo – commenta, infatti, Valenta – che operando solo sulla richiesta, l’obiettivo fosse quello di favorire o incrementare le strutture private”. “Un’opinione – aggiunge il segretario – che ci viene anche dall’esiguo finanziamento che l’avvio della legge prevede: 1 milione di euro, che suddiviso tra le sette aziende presenti sul territorio, rappresenta ben poca cosa”.
Per la federazione dei pensionati Cisl, infatti, incrementare le risposte diagnostiche, operando su una vera appropriatezza del bisogno, presupporrebbe un incremento dell’utilizzo dei macchinari dalle 6 ore attuali alle 12 previste; un impegno che comporta necessariamente un aumento di personale, già oggi insufficiente.
“Alla Commissione regionale – conclude Valenta – ci permettiamo di ricordare che per i reali bisogni di una sanità efficace ed efficiente, è poi necessario un reale coinvolgimento dei medici di medicina generale, primi tutori della salute del cittadino”. Da qui – secondo la Fnp – bisognerebbe partire per dare risposte rassicuranti, accanto a maggiori risorse finanziare a sostegno della legge e maggiori sinergie tra gli operatori.
Mariateresa Bazzaro
Ufficio stampa Cisl Fvg