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5MILA CASCHETTI SCHIERATI IN PIAZZA UNITA’

Cinquemila caschetti appoggiati sul selciato di piazza Unità, come simbolo dei posti di lavoro – cinquemila appunto, tra operai, impiegati e autonomi – persi dal settore delle costruzioni dal 2008 a oggi.
Questa l’iniziativa che accompagnerà, giovedì 11 aprile, il confronto tra gli Stati generali delle costruzioni e i candidati alla presidenza della Giunta, in programma alla Stazione marittima. Associazioni sindacali, associazioni datoriali e professionisti, quindi, ancora una volta dalla stessa parte della barricata, per lanciare l’ennesimo allarme sul coma profondo dell’edilizia.
Tutti sulla stessa barca, quindi, tanto più che il settore non dà alcun segnale di ripresa, come confermerebbero anche i dati delle casse edili relativi ai primi mesi del 2013, dopo un calo che nel solo 2012 è stato del 10% sia tra i lavoratori che tra le imprese, rispetto al 2011.
«L’iniziativa dell’11 aprile – spiegano i segretari regionali Villiam Pezzetta (Fillea.-Cgil), Viviano Cosolo (Filca-Cisl) e Mauro Franzolini (Feneal Uil) – è stata fortemente sostenuta dal sindacato, nell’ambito dell’azione avviata dagli Stati generali, nella consapevolezza che senza politiche pubbliche capaci di dare risposte immediate alla crisi del settore, la situazione rischia di aggravarsi ulteriormente e di diventare insostenibile».
Da qui la scelta di portare in piazza i lavoratori “fantasma” cancellati dalla crisi, nello stesso giorno in cui sindacati e imprenditori chiameranno al confronto i leader delle quattro coalizioni in corsa alle elzioni del 21-22 aprile. Nell’occasione sarà consegnato un documento con le richieste degli Stati generali. Richieste, come ribadiscono i sindacati, alle quali la nuova Giunta regionale «dovrà dare risposte immediate, entro i primi centro giorni dal suo insediamento».
In cima alla lista l’avvio di un piano straordinario per la valorizzazione del patrimonio pubblico, per gli interventi di manutenzione dei centri urbani e la messa in cantiere di tante piccole opere accantonate dalle pubbliche amministrazioni.
Richieste la cui attuazione, ovviamente, dipenderà anche dall’entità dei trasferimenti agli enti locali per arginare gli effetti del patto di stabilità (attualmente la Regione ha stanziato 90 milioni diretti più 25 attraverso Mediocredito, ma il confronto con i costruttori su questo punto è al momento congelato). Ad avanzarle, ricordano sindacati e imprese, 16 associazioni, in rappresentanza di un settore che conta 44mila addetti diretti e 140mila, secondo le stime degli aderenti, considerando anche l’indotto. Quindi oltre un quarto dell’intera platea degli occupati in Friuli Venezia Giulia.