SACCA DEI MORERI, OPPORTUNITA’ IMPERDIBILE
D’accordo i vincoli, bene l’osservanza delle regole, ma si inizi anche a pensare all’economia e al lavoro. Cgil, Cisl e Uil – stamani in conferenza stampa unitaria – lanciano l’allarme: se la provincia di Gorizia, e Grado in particolare, non incominceranno a cogliere le opportunità di crescita e sviluppo, il declino sarà inevitabile. A preoccupare i Sindacati è quella politica locale del "no se pol" che ormai sta condizionando tutti gli inventimenti. E ce ne sarebbero. Basti pensare – rilanciano Cgil, Cisl e Uil del territorio – a quello sulla Sacca dei Moreri, progetto imprenditoriale da circa 300 milioni (già garantiti da investitori esteri) che dovrebbe portare sull’isola 2mila nuovi posti letto in alberghi super lusso, alloggi residenziali, negozi promozionali del made in Italy e soprattutto tanta occupazione. Si stima, infatti, che i nuovi posti di lavoro qualificati dovrebbero superare il migliaio, tra parte ricettiva, commerciale e ristorazione. "Ci lamentiamo sempre che sul nostro territorio mancano gli investimenti stranieri, e quando ci sono, che risposte diamo?" – si domanda il segretario della Cisl di Trieste Gorizia, Umberto Brusciano, preoccupato per la "cattiva burocrazia" che paralizza i progetti, creando pesantissimi danni al mondo del lavoro e dell’economia. La vicenda della Sacca dei Moreri, a questo proposito, è esemplare, se si pensa che il progetto originario risale addirittura al 1998, che dopo varie modifiche risulta da un anno bloccato dalla Soprintendenza e che proprio per oggi è attesa la sentenza del Tar, cui si sono rivolti gli imprenditori interessati. "In un momento disastroso per la provincia di Gorizia – fa eco il segretario della Cgil, Paolo Liva – con 7mila disoccupati, solo tra gli "ufficiali" ed una perdita della capacità produttiva delle nostre aziende che sfiora il 25%, rinunciare ad opportunità simili è paradossale". Soprattutto – dicono a gran voce i Sindacati – quando si dovrebbero dare risposte concrete a chi cerca lavoro ed ai giovani, sempre più disperati. Ma serve – per Cgil, Cisl e Uil – anche un cambio di mentalità, ovvero iniziare a pensare che l’economia si fa, sì con il manifatturiero, ma anche con il turismo, che non può più essere solo transfrontaliero, ma globale. "In questa regione – incalza il segretario della Uil, Giacinto Menis – bisogna intervenire sull’industria, ma anche su terziario e turismo, appoggiando quelle iniziative che danno fiato all’economia e al lavoro ed ai settori particolarmente in crisi come l’edilizia, che in provincia ha perso già un migliaio di aziende". Insomma, basta alla burocrazia sterile, all’isolazionismo e alla paura del nuovo. Iniziative come quelle della Sacca dei Moreri – continuano Brusciano, Liva e Menis – non pesteranno i piedi e non toglieranno nulla a chi già lavora a Grado, ma anzi contribuiranno ad accendere ancora di più i riflettori sulla città. Quanto alla futura occupazione è sempre Brusciano a sintetizzare per tutti: chiederemo un incontro ufficiale con gli investitori per arrivare ad un accordo territoriale preciso che preveda l’individuazione e la formazione, da qui a tre anni, delle figure professionali richieste, possibilmente da estrarre dalle liste di mobilità locali. Parimenti sarà chiesto un incontro anche agli onorevoli Maran e Brandolin, come rappresentanti parlamentari di Gorizia, per capire a che punto si trova l’indagine in corso sul progetto Sacca dei Moreri, e per chiedere conto delle lungaggini burocratiche.
Ufficio stampa Cisl Fvg