MANGIAROTTI, SEMPRE PIU’ VICINA ALLA CHIUSURA
Da Il Messaggero Veneto Lo stabilimento Mangiarotti di Pannellia, azienda metalmeccanica votata alla produzione di componenti per impianti oil&gas, potrebbe avere i giorni contati. La frenata sugli investimenti unita allo spostamento di alcuni ordini a Monfalcone e ancora le voci che riferiscono insistentemente di un piano di dismissione fanno temere per il futuro del sito produttivo friulano e per i suoi 100 dipendenti. A denunciarlo, ieri, il segretario regionale della Fim Cisl, Sergio Drescig, incontrando il sindaco di Sedegliano, Dino Giacomuzzi, in cerca di un assist della pubblica amministrazione capace di rompere l’empasse informativa in cui oggi versano le parti sociali. Rotte le relazioni con l’azienda durante l’ultimo incontro, ieri Drescig ha chiesto infatti al primo cittadino di promuovere un tavolo istituzionale al quale far sedere azienda, Regione e Friulia per chiarire una volta per tutte la situazione. «Se non avremo risposte – ha annunciato – infittiremo la nostra azione di protesta». Che un punto fermo ce l’ha già: lo sciopero delle ore di straordinario. Deciso giorni fa dall’assemblea dei lavoratori esordirà sabato. E avanti a oltranza, fino a quando le risposte tanto attese non arriveranno. Sull’eventualità di una chiusura dello stabilimento di Pannellia, il segretario della Fim ha precisato che non vi sono conferme, ma i segnali non sono incoraggianti. Per Drescig la situazione è paradossale. «Parliamo di un’impresa reduce da investimenti per 150 milioni di euro, caso unico in Fvg, con un portafoglio ordini che le garantisce lavoro fino al 2017, ma che, esposta finanziariamente per decine di milioni di euro, oggi deve fare i conti con la mancanza di liquidità e con la reticenza degli istituti di credito a concedere nuovi fidi», ha detto il segretario, affiancato ieri dai delegati Rsu Giovanni Michelin e Giuliano Beltrame. Dinnanzi alle richieste delle parti sociali, il sindaco ha garantito la massima disponibilità assicurando che provvederà subito a chiedere un incontro alla Regione e all’azienda: «Sono pronto a intraprendere qualsiasi iniziativa utile a verificare la situazione».