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PALINI&BERTOLI, PRONTI ALL’OCCUPAZIONE

Da Il Messaggero Veneto La Provincia propone l’attivazione di un tavolo con la Regione Fvg, le associazioni di categoria, il sindacato e la proprietà per avere risposte e governare il futuro della Palini e Bertoli; mentre Fim e Fiom, minacciano l’occupazione dello stabilimento se avranno sentore di smobilitazione durate la chiusura per ferie. Lo hanno annunciato lunedì sera nell’assemblea dei lavoratori i sindacalisti di Fim e Fiom, che comunicando lo spostamento al 19 agosto dell’incontro in Confindustria a Udine, hanno manifestato tutta la loro preoccupazione sul fatto che questo incontro “potrebbe arrivare troppo tardi- ha detto Mazzotta della Fiom – per recuperare la produzione, non essendoci nessun impegno da parte di Evraz per riprendere in quella data la produzione. L’azienda, ci sta prendendo in giro». «Se ci accorgeremo -ha aggiunto Barbaro della Fim – che nel frattempo smobiliteranno, portando via le bramme in deposito, l’impianto, procederemo con l’occupazione dello stabilimento». I due sindaclaisti hanno concluso che se non ci saranno garanzie sulla ripresa dell’attività si valuteranno altre azioni da mettere in campo. Ritornando al vertice di palazzo Belgrado tra l’assessore provinciale al Lavoro, Leonardo Barberio, e la delegazione sindacale composta dai segretari provinciali di Uil, Cisl e Cgil, Ferdinando Ceschia, Roberto Muradore, Alessandro Forabosco, e da Francesco Barbaro Fim-Cisl, Maurizio Balzarini Fiom-Cgil, Giuseppe Mazzotta Fiom-Cgil, e la Rsu di Fim e Fiom Ugo Gattolini e Teresa Buttazzoni, l’assessore ha ribadito che «il territorio ha bisogno di risposte sul futuro della Palini e Bertoli. Vogliamo sapere, in tempi brevi, quali sono le decisioni sullo stabilimento della Evraz di San Giorgio di Nogaro. Per questo la Provincia di Udine si è proposta di attivare, in raccordo con la Regione che sta analizzando la vertenza, un tavolo di confronto con la proprietà dell’acciaieria, i sindacati e le associazioni degli imprenditori per fare in modo che la produzione rimanga in loco». «Mi hanno illustrato una situazione drammatica che, al momento, non presenta vie di uscita – ha detto -: materia prima in esaurimento, magazzini sempre più vuoti e manutenzione programmata necessaria non effettuata, sono indicatori che lasciano davvero poco spazio ai dubbi sul futuro del laminatoio di San Giorgio e di conseguenza per i 142 gli addetti, senza contare l’indotto». Barberio ha richiamato alla responsabilità sociale gli imprenditori esteri proponendo una sorta di vademecum comportamentale.