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MANGIAROTTI, CHIEDEREMO INCONTRO A FRIULIA

Da Il Piccolo I soci della Mangiarotti (fra cui Friulia, che detiene il 30%) sono convocati domani in assemblea straordinaria, dopo che la scorsa settimana si è riunito il consiglio di amministrazione. Allordine del giorno, nella sede di Pannellia di Sedegliano, lesame dellandamento economico-finanziario del primo semestre e delle trattative con le banche in merito al processo di ristrutturazione finanziaria avviato da qualche mese. Lazienda ha infatti presentato alle banche questo piano a fine giugno, ed è in attesa di una risposta, così come la attende dalla Sace (la società controllata dalla Cassa depositi e impegnata nel credito allesportazione), con cui ha incontri periodici in merito alla garanzie finanziarie per commesse già acquisite. «La liquidità è in linea con le previsioni», precisano i vertici dellazienda, specializzata in componenti per centrali nucleari e impianti petrolchimici, che fra lo stabilimento di Monfalcone, quello di Pannellia e quello di San Giorgio di Nogaro (che sembra dovesse essere ceduto entro agosto) dà lavoro a 400 tecnici di elevata specializzazione. Oggi, intanto, a Pannellia si terrà un incontro sindacale fra il segretario regionale della Fim-Cisl, Sergio Drescig, e le Rsu (anche queste della Fim-Cisl) dello stessso stabilimento di Pannellia e di quello di Monfalcone per fare il punto della delicata situazione che lazienda attraversa da tempo. «A breve chiederemo un incontro a Friulia», annuncia Drescig, che precisa poi come gli stipendi di luglio siano stati regolarmente pagati. «Vedremo – aggiunge – cosa accadrà il 12 settembre con le paghe di agosto». Il problema della Mangiarotti non sta certo nelle commesse – il portafoglio ordini garantisce infatti lavoro fino al 2017 – ma quello nella liquidità. A parte il notevole investimento effettuato a suo tempo per lacquisto e la ristrutturazione dello stabilimento di Monfalcone, è il tipo di mercato cui si rivolge lazienda – praticamente tutto allestero – che richiede tempi lunghi nel completamento delle commesse e di conseguenza nei pagamenti da parte dei committenti. E le commesse, come si diceva, non mancano. A metà di questo mese è in programma la prima spedizione (via mare) di una serie di dodici ordini – per un valore complessivo di 150 milioni di dollari – che proseguiranno fino a tutto il 2014. Si tratta di componenti di sicurezza per la cosiddetta "isola nucleare" di tre nuovi reattori che la Westinghouse sta realizzando negli Stati Uniti. La consegna a breve del primo ordine rappresenta chiaramente lavvio di una nuova fonte di liquidità che, come detto, si protrarrà fino a tutto il prossimo anno. Lultima spedizione via mare – il motivo per cui Mangiarotti si è insediata anche a Monfalcone – cè stata lo scorso luglio. In quelloccasione si è trattato di due grandi preriscaldatori per una centrale nucleare francese in fase di ristrutturazione. Un viaggio complesso, che ha richiesto oltre una settimana, prima fino a Marsiglia e poi fino a destinazione risalendo il Rodano. Una spedizione ancora più complessa, lo scorso anno, aveva riguardato un enorme elemento (del peso di 1.200 tonnellate) destinato a un complesso petrolchimico in Medio Oriente.