AI SINDACATI PIACE IL PROGETTO ZAMPARINI
Da Il Gazzettino
Giovanni Fania, segretario regionale della Cisl, è categorico: «Di questi tempi solo un irresponsabile direbbe di no». Franco Belci appena più conciliante: «Auspico una soluzione condivisa, ma la Cgil guarda con interesse al progetto». Giacinto Menis un pizzico più prudente: «Con le dovute garanzie ambientali, la Uil è a favore». Ma al di là delle sfumature dei toni, quella che un tempo veniva chiamata la "triplice" dà il suo via libera al progetto Limonium, l’investimento proposto dal gruppo di Maurizio Zamparini per il rilancio di valle Cavarera a Grado. A dispetto del "no" espresso con altrettanta chiarezza dalle associazioni ambientaliste.
LA CRISI. «Ho assistito alla presentazione del progetto e vedo con favore questo investimento», spiega il segretario Cisl Giovanni Fania. Che parte dalla parolina più gettonata di questi ultimi anni: la crisi. «C’è stato un tempo in cui anche in questa regione ci si poteva permettere di dire "no" – ricorda Fania – ma adesso non è più possibile rinunciare a investimenti milionari. C’è gente che fa la fila per attirare investitori e noi diciamo di "no" a prescindere? E’ una cosa da fuori di testa». D’accordo, ma dove lo mettiamo l’ambiente? La natura da rispettare, l’equilibrio tra spazi liberi e cemento? Fania è convinto che in questo caso si tratti solamente di slogan: «Siamo tutti ambientalisti, ci mancherebbe – premette il segretario della Cisl – ma qui stiamo parlando di fatto dell’ex "discarica" di Grado. E’ un’area degradata che anzi potrebbe essere riqualificata grazie a questo progetto. Così come avviene nei casi di re-industrializzazione, quando si bonifica l’area sulla quale si va a intervenire».
APPELLO ALLA REGIONE. La Cisl dunque si schiera apertamente a favore del progetto Zamparini. E invita la Regione ad attivarsi: «La Giunta Serracchiani deve avere voce in capitolo, sbaglierebbe a dire: decida il Comune di Grado. Questo progetto è troppo grande perché possa essere bloccato da un singolo Comune, anche se questo purtroppo è consentito dal nostro sistema legislativo. Credo che la Regione dovrebbe fare un "tavolo" con i soggetti interessati e sollecitare un accordo di programma». Anche Franco Belci è convinto che la Regione possa svolgere un ruolo positivo nella vicenda. Il segretario regionale della Cgil pensa a «un ruolo di mediazione tra le diverse esigenze emerse. Da tempo – spiega – propongo che si crei una commissione tecnica regionale che, attraverso una procedura di coinvolgimento, raccolga le istanze e poi esprima un parere. Che sarebbe comunque un punto fermo autorevole, anche se non vincolante».
Sul caso specifico Belci ha già le idee chiare: «Ne abbiamo parlato con Maurizio Zamparini, che ci ha mostrato il progetto. E da quel che ho visto non mi pare che si possa parlare di cementificazione: è un termine eccessivo. Mi piacerebbe che in casi come questo le associazioni ambientaliste non si limitassero a dire "no" ma avanzassero proposte migliorative». La Cgil insomma «guarda con interesse al progetto» e continua ad auspicare «una soluzione condivisa con un saldo positivo tra impatto ambientale e riflessi occupazionali».
MILLE POSTI. Il gruppo Zamparini ha promesso mille posti di lavoro. E’ realistico? «Anche se fossero la metà, di questi tempi sarebbe grasso che cola», assicura Belci. Mentre il segretario regionale della Uil Giacinto Menis è più scettico: «Mille posti? Me lo auguro ma non credo proprio. Comunque è ovvio che dal punto di vista dell’occupazione guardiamo con favore al progetto, che potrebbe svegliare una realtà un po’ sonnolenta com’è oggi quella di Grado».