Top
 

Comunicati

Cisl FVG > COORDINAMENTO DONNE  > CGIL, CISL, UIL CONTRO SENTENZA SHOCK DI BOLOGNA

CGIL, CISL, UIL CONTRO SENTENZA SHOCK DI BOLOGNA

Cgil, Cisl, Uil del Friuli Venezia Giulia si schierano contro l’ennesima sentenza shock (questa volta del Tribunale di Bologna) che non tutela le donne vittima di violenza.

Mentre CGIL, CISL e UIL stanno preparando a Roma la iniziativa unitaria del 8 marzo in occasione della giornata internazionale della Donna, per tenere alta l’attenzione sul divario di genere e rilanciare assieme delle soluzioni con al centro la contrattazione, giunge come una vera beffa la  sentenza del Tribunale di Bologna, che dimezza la pena per l’uomo che il 5 ottobre 2016 strangolò a mani nude dopo una lite la compagna conosciuta un mese prima. A dichiararlo le Segretarie regionali di CGIL, CISL e UIL del Friuli Venezia Giulia con delega alle pari opportunità.

E’ la motivazione per la riduzione della pena che è aberrante – afferma Claudia Sacilotto, Segretaria regionale Cisl – ‘una tempesta emotiva’ scatenata dalla gelosia… può far riconoscere all’assassino reo confesso le attenuanti generiche. Assurdo.

Anche il Coordinamento Donne CISL del Friuli Venezia Giulia, impegnato in più ambiti nel sensibilizzare le Donne vittime di molestie, soprusi e violenze ad uscire dalla paura, parlandone  e denunciando, si dichiara basita per sentenze rilasciate da Tribunali che invece di essere ‘esemplari’ verso i fautori delle violenze, proprio per contrastare i femminicidi e le violenze, trovano ‘giustificazioni’ che fanno ritornare indietro le ‘conquiste’ ottenute con anni di battaglie alla velocità della luce. Deve invece passare il concetto che chi ama non uccide, per nessun motivo.

Manifesta  sconcerto per la sentenza che riconosce all’assassino un dimezzamento della pena per “tempesta emotiva” anche  Rossana Giacaz, segretaria regionale Cgil, che continua, si conferma ancora una volta il drammatico problema culturale che porta all’uccisione di così tante donne, viste come oggetti e proprietà di uomini che non accettano la libertà di altri esseri umani, convinta che il cambiamento possa avvenire solo decostruendo questi schemi patriarcali violenti.

Vicine alla famiglia e a tutte le donne che ogni giorno si battono per la propria autodeterminazione.

Riteniamo – continua Sacilotto – che è profondamente sbagliato minimizzare la violenza all’interno di un rapporto affettivo, non solo perché rischia di pregiudicare la richiesta di giustizia da parte delle vittime, ma anche perché se non sono le aule di Tribunale a rendere giustizia sorge spontanea la domanda: a chi rivolgersi allora per averla?

Cgil, Cisl e Uil non intendono arrendersi e valuteranno assieme le azioni da portare avanti! Convinte che i tribunali sono chiamati a  tutelare le vittime,  non certo i criminali e gli assassini.