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ATER, GIU’ LE MANI DALLE TASCHE DEI PIU’ DEBOLI

Tariffe più alte, anche del 30%, giustificate dall’introduzione dell’Imu e poi, quella che suona come una beffa, ovvero la decisione di non restituire quanto pagato in più, una volta decaduta la tassa sugli immobili a carico degli affittuari. Il Sicet, il sindacato degli inquilini aderente alla Cisl, proprio non ci sta, puntando il dito contro l’Ater che, soprattutto in barba alla fascia più debole dei beneficiari, ha confermato per il prossimo biennio il canone aumentato con cui si è chiuso il 2013. “E’ evidente – commenta Giorgio Gortani, responsabile del Sicet – che l’Ater vuole fare cassa, mettendo le mani nelle tasche dell’utenza media, oggi tra l’altro maggiormente in difficoltà”. E non bastano le dichiarazioni dell’Azienda a smorzare le preoccupazioni. Soprattutto quelle che vorrebbero i soldi in più, accantonati a coprire ipotetiche e future incertezze o re-indirizzati sul fondo per le manutenzioni. “Non esiste proprio – spiega Gortani – che siano gli inquilini a pagare eventuali lavori sugli immobili, né che i soldi siano accantonati”. Insomma, per il Sicet, vanno restituiti e basta altrimenti si potrebbe rientrare pure nella fattispecie dell’arricchimento indebito. Senza contare che proprio il predecessore dell’attuale presidente aveva assicurato che se l’Imu fosse decaduta anche il canone affittuario sarebbe rientrato su livelli più equi. Eppure le ultime dichiarazioni vanno in senso contrario. “Sono del tutto inaccettabili” – rincara Gortani. Anche perché – si legge sempre nella nota a firma Sicet – gli aumenti a cui sono stati sottoposti soprattutto gli affittuari della cosiddetta “fascia B”, quella, appunto, dell’utenza media non sono irrilevanti. Da un sondaggio tra gli assistiti del Sindacato emerge, infatti, che l’affitto è aumentato fino al 25%-30%, vale a dire di anche 50-70 euro al mese ed in taluni casi addirittura di più. “Siamo di fronte a cifre importanti se consideriamo i bassi redditi degli affittuari e soprattutto non si capisce come un ente come l’Ater possa permettersi di trattenere delle somme fatte pagare per un tassa che non esiste più”. Di qui l’impegno del Sicet di andare avanti sulla questione, eventualmente interpellando anche il parare legale.

Ufficio stampa Cisl FVG