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SUL LATTE UNA FAIDA IRRESPONSABILE

Un anno fa, il 25 gennaio 2013, la Fai Cisl organizzò un convegno regionale titolato «Una filiera del latte per il Friuli-Venezia Giulia: utopia o necessità?». La Fai Cisl, per prima e da sola, rappresentò l’urgente necessità di una filiera regionale ma, a causa della litigiosità tra i soggetti economici interessati, tra le associazioni di categoria e addirittura tra le persone, non se ne è fatto proprio niente.
È stata clamorosa e colpevole anche l’assenza della politica regionale.
Nel corso dell’ultimo anno la guerra fratricida tra le organizzazioni professionali ha raggiunto livelli impensabili. Più che un confronto, anche aspro, tra diverse visioni industriali è stata una crudele e irresponsabile faida. Tutto questo, aggravato da una non adeguata gestione delle Latterie Friulane, ha causato questa criticissima situazione dell’azienda di Campoformido. Le lamentose esortazioni di quanti, solo a parole, si ergono a difensori della friulanità rischiano di suonare, oltre che tardive, false.
La Cisl di Udine si è affiancata alla Categoria Fai in quanto la storia e il portato economico, lavorativo, sociale e anche simbolico di Latterie sono tali da non esaurirsi all’interno dello stabilimento poichè questa impresa è più che mai un’azienda/territorio. Il punto di merito è che Latterie Friulane, così com’è, non regge sul mercato sostanzialmente a causa di costi di produzione troppo alti e per la sua
incapacità di commercializzazione e assenza di una adeguata rete distributiva. A favore dell’impresa, però, giocano alcuni fattori positivi quali la «ancora» (per quanto tempo?) solida situazione patrimoniale, gli impianti di produzione anche ultimamente rinnovati, la qualità indiscussa del prodotto e ultima, ma non certamente per importanza, la grande competenza e responsabilità delle maestranze.
Va trovata una via di uscita in tempi brevissimi, pena lo spegnimento di questa importante realtà. È in corso una trattativa tra Latterie e Granarolo e bene ha fatto il vicepresidente della Regione Sergio Bolzonello a interessarsene in prima persona, oltre che a rammentare che eventuali altre attenzioni vanno sostanziate in proposte concrete e non inutilmente annunciatei solo sulla stampa. Al momento esistono anche poche righe di una manifestazione di interesse «last minute» del Consorzio Agrario.
A Granarolo e a chiunque si proponga per gestire il futuro di Latterie vanno poste alcune
condizioni: il sito produttivo resti a Campoformido con i relativi posti di lavoro, la ricchezza prodotta resti alla comunità friulana e sia messa a disposizione dei prodotti locali che, pur primeggiando per qualità, attualmente sono sviliti da un mercato asfittico e da una inadeguata rete commerciale. È oramai appurato che il portato «territoriale e identitario» dà un valore aggiunto, notevolissimo benchè immateriale, a qualsiasi prodotto e ancor di più ai prodotti alimentari.
Al sindacato, fino ad oggi, non è stato presentato alcun piano industriale. Solo quando sarà reso noto un vero e proprio progetto circostanziato, o più progetti, sarà possibile esprimere un giudizio fondato e compiuto. Si eviti, quindi, di scadere nelchiacchiericcio e nella partigianeria fondata sul niente! La Fai e la Cisl non intendono partecipare ai giochetti delle parti politiche e delle lobbies in quanto la loro bussola è e resterà il bene, quello vero e possibile, dei lavoratori del Friuli.
Ciò che per la Cisl è inaccettabile, infatti, è che dietro la più che sacrosanta, troppo spesso solo sbandierata, volontà di mantenere la friulanità della proprietà si nascondano battaglie di potere che nulla hanno a che fare con il bene comune.
Claudia Sacilotto – Fai Cisl Friuli-V.G. Cisl di Udine
Roberto Muradore – Segretario generale Segretario generale