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NUOVO ISEE, NASCE L’OSSERVATORIO REGIONALE

Alla vigilia dell’entrata in vigore del nuovo Isee, il Friuli Venezia Giulia si attrezza, istituendo – con un impegno formale assunto nel corso della tavola rotonda a tema promossa dalla Cisl Fvg a San Giorgio di Nogaro – un apposito Osservatorio.
Obiettivo: mettere in rete e condividere non solo i dati disponibili, ma anche i fabbisogni, in modo da costruire una mappatura reale delle famiglie che correttamente possono accedere ai contributi previsti dall’Isee (in basso tabella attuale).

La proposta avanzata dal Sindacato (i Caf Cisl da soli elaborano il 30% delle domande Isee) e fatta propria da Regione, Consulta dei disabili ed Anci, punta, dunque, ad una piena ottimizzazione dello strumento in Friuli Venezia Giulia e soprattutto a condividere i bisogni espressi dal territorio, da portare poi al legislatore così come previsto dal Decreto ministeriale che ha messo mano alla riforma dell’Isee, illustrata oggi a Villa Dora degli esperti nazionali della Cisl, Alessandro Geria e Dino Giornetti.

Il tutto in una logica di piena trasparenza volta anche a “stanare” chi oggi – ma le maglie del nuovo Isee saranno molto più strette – riesce ad accedere ai contributi senza avere diritto: in Italia su 10 miliardi ogni anno trasferiti alle famiglie in base all’indicatore economico, ben 2 arrivano direttamente a nuclei che non potrebbero beneficiarne.

E se ad oggi – stando a quanto riferisce l’assessore regionale Maria Sandra Telesca – sono ancora in fase di elaborazione le ricadute del nuovo Isee, con 30 situazioni-tipo (che riguardano anziani e disabili) finora analizzate dagli uffici, già si capisce che l’equità, rispetto al precedente modello, è garantita, anche in rapporto all’accesso al Fondo per l’Autonomia Possibile, rispetto, cioè, a chi oggi già gode del beneficio e chi è in lista, andandone ad ampliare la griglia.

Nell’attesa di avere tutti i dati in mano – e che saranno il frutto della collaborazione avviata oggi – già tuttavia si pongono alcune questioni, anche alla luce della contrazione di bilancio segnata sulle voci del sociale e della sanità: così, ad esempio, un’analisi tra le prestazioni socio-assistenziali (che oggi in Fvg coprono bel il 75% delle richieste Isee) e quelle sanitarie (all’8% contro la media nazionale del 27%) o ancora il ruolo attivo dei Comuni. Con il presidente dell’Anci, Mario Pezzetta, che spinge non solo sulla riorganizzazione dei servizi e sul loro trasferimento su ambiti di area vasta per sorreggere i beneficiari dell’Isee, ma anche su un incrocio più serrato, attraverso l’uso della tecnologia, sul controllo e l’applicazione dello strumento stesso, che resta un “tentativo di conoscenza della realtà, ancora molto rozzo”. E se i Comuni – emerge dal confronto – restano il principale e primo interprete dei fabbisogni espressi dal territorio anche attraverso la concertazione con le parti sociali, gli appelli sul nuovo Isee arrivano anche direttamente dai beneficiari, con Vincenzo Zoccano, presidente della Consulta dei Disabili Fvg, che spinge su una rivisitazione del decreto, giudicato, invece, fonte di iniquità per i disabili, soprattutto dove vorrebbe l’indennità di accompagnamento come misura di sostegno al reddito e come tale calcolata.

Via libera, dunque, ad un tavolo istituzionale dove confrontare le esperienze ed elaborare strategie ed alleanze, senza contare – come spiega per la Cisl Fvg, Luciano Bordin e per la Fnp nazionale, Attilio Riboldi – la necessità di rafforzare ulteriormente la concertazione e la contrattazione territoriale, a tutela anche dallo stato sociale oggi fortemente attaccato dalla crisi economica. E sulla partita dei controlli, ma anche sulla necessità di arrivare alla costituzione di un Osservatorio nazionale si è speso anche il segretario confederale della Cisl Pietro Cerrito, convinto che l’Isee sia uno strumento “formidabile” e che la riforma attuale abbia superato molte storture come, ad esempio, le limitazioni finora imposte alla componente patrimoniale dalle franchige e da comportamenti utilistaristici; l’inefficienza dello strumento rispetto a chi perde il lavoro, poiché il calcolo dell’Isee si basa sulla dichiarazione dei redditi dell’anno precedente; le auto-dichiarazioni che spesso premiano i furbetti e le molte zone grigie attorno alla qualificazione del nucleo familiare.

Ufficio stampa Cisl FVG