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FANIA SU ELECTROLUX: BATTAGLIA DECISIVA

Intervista pubblicata su Messaggero Veneto «Quella per far restare Electrolux in Friuli è una battaglia decisiva, che faremo con il coltello tra i denti. La nostra Regione e l’Italia devono tornare posti attrattivi per gli investimenti esteri. Assieme a chi amministra dobbiamo creare le condizioni perchè il territorio ridiventi appetibile per chi vuole fare impresa». Il segretario regionale della Cisl Giovanni Fania analizza la situazione che stiamo vivendo: lavoro, riforme, Governo Renzi, azione della giunta Serracchiani, rapporti tra politica e società. Si vede finalmente la luce in fondo al tunnel della crisi? «Mah le prospettive non sono migliorate, almeno sul fronte dell’occupazione. Delle vecchie vertenze nessuna è stata risolta: Electrolux è in attesa del tavolo a Roma, Ideal Standard uguale. Adesso c’è la Wartsila a Trieste, con centinaia di esuberi e Latterie friulane non si sa come andrà a finire. E poi ci sono tutti i senza lavoro del mondo artigiano, che è stato il più colpito. Piccole e medie imprese sparite in silenzio, senza fare notizia. Poi però nelle statistiche ci ritroviamo anche tutti questi disoccupati». Adesso pare che il terziario soffra… «La crisi è arrivata lì, quello è il nuovo fronte che si è aperto. Tra banche e servizi finanziari ci sono 400 posti a rischio nella nostra regione». Il nuovo Governo Renzi promette un cambio di rotta. Ci credete? «La speranza di cambiare davvero c’è. E’ partito con lo sprint giusto, gli annunci sono stati positivi. Gli 80 euro in più in busta paga a milioni di italiani darebbero una spinta ai consumi interni. Riguardo le regole sul lavoro siamo d’accordo che si proceda con un disegno di legge e non con un decreto: significa che c’è la volontà di concordare le mosse con le parti sociali. In un momento così complicato e difficile per il Paese tutti devono fare uno sforzo e remare dalla stessa parte». Con la giunta Serracchiani state collaborando. Ma i risultati? «Presidente e assessori sono a fianco del sindacato in molte vertenze, ma ora è necessario un passo avanti. E cioè far partire i tavoli promessi e fissare obiettivi e progetti a medio e lungo termine. Per creare nuovi posti di lavoro, che è la missione più importante, deve essere fatto molto. Ecco perchè quella di Electrolux è una sfida decisiva, da non perdere. Vogliamo farli restare, assolutamente, con il sostegno di Roma e Trieste». Intanto c’è una lotta agli sprechi che tutti a parole giurano di voler attuare, ma poi molto resta sulla carta. «Sull’eliminazione delle Province spero che la Regione vada avanti, come ha dichiarato. Si possono realizzare risparmi nei Comuni, accorpando i più piccoli e applicando una spending review a quelli più grandi per reindirizzare le risorse in modo più produttivo. Le spese per il sociale non si toccano, quelle per la burocrazia si potrebbero rivedere, per fare solo un esempio. Negli anni sono state create troppe sovrastrutture, enti, consorzi, zone artigianali o industriali in ogni Comune: se chiudiamo qualcosa, non facciamo un danno. Anche la spesa sanitaria andrebbe rivista, si deve accelerare la riforma». E poi c’è il discorso della Specialità del Fvg. Ma ci conviene ancora? «Questa benedetta o maledetta autonomia ci mette in difficoltà. Oggi tra patto di stabilità e vincoli europei, dobbiamo capire bene se sia un vantaggio pagarci da soli la sanità o meno. In caso contrario meglio rivedere il sistema». Le infrastrutture sono un’altra nota dolente. Eppure si litiga, per esempio sulla terza corsia dell’A4. «La terza corsia è indispensabile, così come adeguare la portualità e far arrivare le merci su rotaia. Ma la terza corsia si è trasformata in una partita politica con accuse incrociate tra chi c’era prima e chi c’è adesso. Meglio lasciar perdere le beghe e dimostrare una forte condivisione del progetto. Ne guadagnerebbe tutto il sistema».