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RIFORMA ISTITUZIONALE FVG: BELLA LA SCATOLA, PECCATO PER I CONTENUTI CHE ANCORA MANCANO

Via libera alle linee guida proposte dall’assessore Panontin, ma sulla riforma istituzionale del Friuli Venezia Giulia manca chiarezza su troppi elementi. La denuncia arriva dalla Cisl, che oggi, riuniti i suoi vertici, ha fatto il punto sullo stato dell’arte di una riforma annunciata, ma con molte ombre pesanti ed ingiustificate. Colpa – fanno sapere dal Sindacato – della mancanza di confronto con l’assessore competente e del ritardo del tavolo tecnico, che, ad un mese dall’accordo con Cgil, Cisl e Uil, non è ancora stato convocato. Eppure – si legge in una nota della Cisl Fvg – a livello puramente mediatico la discussione sta infervorando, soprattutto sulla mobilità e il costo del personale, con molti equivoci. Perchè, ad esempio, oggi, contrariamente a quanto si pensa, sono molti i lavoratori che, in attività di area vasta, già "praticano" la mobilità senza batter ciglio.
Sono, dunque, gli stessi lavoratori – spiega il segretario Luciano Bordin – a chiedere chiarezza: non è possibile che ad oggi tutto sia avvolto da uno strato di incertezze: non è dato conoscere, salvo poi magari esserne informati a decisioni prese, le modalità, ad esempio, con cui i dipendenti saranno reimpiegati a seguito della chiusura delle Provincie, i criteri, ma neppure come si aggregheranno o associeranno i Comuni in vista dei nuovi assetti". Insomma, per il momento tanti discorsi, ma poca concretezza – lamenta la Cisl, che chiede un cronoprogramma preciso anche su tempi e scadenze dei vari step. "Altrimenti – commenta ancora Bordin – si svilisce l’elemento principale dell’amministrazione pubblica, ovvero i dipendenti, quella risorsa umana ricchissima, che va valorizzata attraverso ruoli e formazione". Per la Cisl Fvg urgono, dunque, risposte chiare per riempire quel protocollo firmato il 10 marzo scorso; così come c’è bisogno di risposte ad un annoso problema sul quale Panontin continua a tacere, ovvero la stabilizzazione dei precari (alcuni da 11 anni) dell’ente Regione e di quei 55 lavoratori che ogni giorno dai Centri per l’Impiego si spendono per aiutare chi è in difficoltà, ed a dicembre vedranno scadere nell’indifferenza della politica il loro contratto. Di qui, fermo che, come conferma la sottoscrizione del relativo accordo, non ci pare in discussione il Comparto Unico, resta tutta l’urgenza di coinvolgere il Sindacato in una riorganizzazione complessiva, che, con il coinvolgimento del Sindacato, metta mano alla definizione di una serie di elementi, non solo la mobilità, ma anche ruoli, posizioni, formazione, riqualificazione.

Ufficio stampa Cisl FVG