CGIL-CISL-UIL FVG: «LE IMPRESE RISPETTINO IL SIGNIFICATO DEL 1° MAGGIO»
«Chiediamo a tutte le aziende della distribuzione di rispettare il significato e il valore del 25 aprile e del Primo Maggio, tenendo chiuse le serrande dei propri negozi. Sarebbe un segnale importante nei confronti dei propri dipendenti, dei cittadini e di tutta una regione che quest’anno è stata scelta dai sindacati come simbolo della crisi». Questo l’appello lanciato dai segretari regionali di Cgil, Cisl e Uil Franco Belci, Giovanni Fania e Giacinto Menis in vista del 25 aprile e della grande manifestazione di Pordenone, che sarà chiusa dai leader dei sindacati confederali Susanna Camusso, Raffaele Bonanni e Luigi Angeletti.
«Le aperture annunciate a Pordenone e nelle altre province – commentano Belci, Fania e Menis – destano sconcerto in particolare quest’anno, quando tutta la comunità regionale, in occasione del Primo Maggio, dovrebbe fare fronte unico col sindacato per reagire alla crisi e chiedere al Governo di rimettere al centro dell’agenda politica i temi del lavoro e delle politiche per lo sviluppo. Si tratta di una scelta doppiamente sbagliata: dal punto di vista culturale, perché fondata su un modello di società dei consumi già sconfitto dalla crisi, e da quello pratico, perché la deregulation degli orari non serve ad arginare la caduta della domanda, ma soltanto a peggiorare le condizioni di lavoro nel settore della distribuzione. Vogliamo riaffermare che la legislazione va cambiata, perché consente di tenere aperti i negozi 365 giorni all’anno senza alcun rispetto per il diritto al riposo dei lavoratori e per il significato profondo delle più importanti ricorrenze civili e religiose. Chiediamo perciò alla Giunta di passare su questo fronte dalle parole ai fatti e alle imprese un atto di responsabilità in occasione del Primo Maggio, vista l’eccezionale importanza che questo appuntamento riveste quest’anno per la nostra regione. Per lo stesso motivo – concludono i tre segretari – ci aspettiamo un’analoga presa di posizione anche da parte delle organizzazioni imprenditoriali».
Ufficio stampa