GREEN PASS OBBLIGATORIO PER I LAVORATORI, UNA PROVOCAZIONE
La Cisl Fvg spinge sui vaccini, ma non come condizione per entrare in fabbrica. Monticco: “Vaccinarsi è scelta individuale di buon senso. Per garantire la sicurezza nei posti d lavoro rafforzare i protocolli già sottoscritti”
Il segretario generale della Cisl Fvg, Alberto Monticco non ci gira troppo attorno: “Vaccinarsi contro il Covid è una scelta di buon senso e di forte responsabilità che come Sindacato sicuramente promuoviamo: da qui, però, a dire che senza il green pass non si può entrare in fabbrica ne passa”. L’ipotesi di Confindustria di condizionare l’accesso al lavoro ai soli vaccinati non trova, dunque, sponda nella Cisl. “E’ chiaro – prosegue Monticco – che l’ottimale sarebbe che tutti coloro che possono farlo, si vaccinassero; questo senz’altro ci darebbe fiato e darebbe una prospettiva più sicura anche alla ripresa economica e occupazionale che auspichiamo; dall’altra parte, però, non possiamo permetterci discriminazioni tra lavoratori e tanto meno entrare nella sfera personale di ognuno. Credo, invece, che la strada da perseguire sia quella dei protocolli sulla sicurezza sottoscritti dalle parti sociali e dalla Regione in piena pandemia nel 2020”. Non protocolli puramente formali – sottolinea la nota di Cisl Fvg – ma indicazioni precise che hanno permesso, già durante la prima ondata del Covid, di non chiudere le fabbriche e di continuare a tenere attiva la produzione ed i lavoratori ancorati al loro posto di lavoro. “Oggi, con la variante Delta che sta prendendo piede – continua Monticco – la preoccupazione di una nuova ondata c’è e sicuramente questo non possiamo permettercelo perché ne andrebbe della tenuta, già fragile, del nostro sistema economico e sociale: il nostro appello, dunque, non può che essere quello di vaccinarsi e, a questo proposito, ricordiamo anche che nella nostra sede di Monfalcone è attivo un hub per tutte le aziende della zona e i lavoratori che desiderino sottoporsi alla somministrazione. Ma sul green pass freniamo e chiediamo al Governo di considerare con le giuste cautele la proposta di Confindustria, che comunque dovrebbe essere subordinata ad una legge nazionale”. Per la Cisl Fvg, dunque, sarebbe più utile concentrarsi su un rafforzamento dei protocolli in essere, anche potenziando i controlli e soprattutto il tracciamento dei lavoratori positivi, che già i mesi scorsi è stato uno dei punti più critici.