CISL FVG: L’UGUAGLIANZA TRA UOMINI E DONNE DIVENTI TEMA CENTRALE ANCHE PER LA REGIONE
Bene la discussione nazionale sulla “Strategia sulla parità di genere 2021-2026”. Per la Cisl Fvg fondamentale garantire una reale parità anche sul lavoro
In un’estate dal clima rovente, fa piacere che la Presidenza del Consiglio dei Ministri con il Dipartimento per le Pari Opportunità abbia affrontato un tema altrettanto caldo e sentito dalla Cisl e dal suo Coordinamento Donne, cioè la “Strategia sulla parità di genere 2021 – 2026”, completando un iter di consultazione che ha visto la partecipazione anche delle Parti Sociali.
“Ora confidiamo che una quota delle risorse del PNRR venga utilizzata per valorizzare le pari opportunità e l’emancipazione delle donne anche tramite il lavoro, così come che una riflessione su questo tema cruciale venga portata avanti anche dalla Regione” – commenta la segretaria della Cisl FVg, Claudia Sacilotto.
Il documento elaborato dal Governo – si legge in una nota del Sindacato – va nella giusta direzione, ponendosi l’obiettivo di una maggiore partecipazione femminile al mercato del lavoro e correggendo quegli ostacoli che minano le pari opportunità fin dall’età scolastica. “In questo quadro – riferisce Sacilotto – per la Cisl Fvg ed il suo Coordinamento Donne è indispensabile affrontare, anche a livello regionale e attraverso la contrattazione collettiva e il coinvolgimento delle aziende, il tema del lavoro, purtroppo ancora più sacrificato per le donne durante la pandemia”.
L’appello della Cisl Fvg è, dunque, quello di avviare un confronto complessivo su un asset così strategico, definendo alcuni obiettivi fondamentali: dal riequilibrio del tasso di occupazione tra uomini e donne e dei livelli retributivi al sistema della rete dei servizi che dovrebbe supportare le donne nella gestione combinata di lavoro e carichi familiari.
“Non è accettabile – spiga Sacilotto – che il tasso di occupazione femminile sia inferiore a quello maschile di oltre 20 punti percentuali, differenza influenzata anche dalle ore complessivamente lavorate, se si tiene conto che il 33% delle donne occupate è in regime di part-time rispetto al solo 8% degli uomini. Part-time per poche donne “volontario” in quanto, chi si trova ad affrontare responsabilità di cura – siano essi bambini, anziani o persone fragili – deve fare i conti con l’insufficienza dei servizi offerti, che guarda caso, potrebbero creare anche maggiore buona occupazione nell’insieme”.
L’altra grande disparità riguarda il reddito delle donne, ovvero quella differenza retributiva di genere stimata intorno al 5% nel settore privato, e che sale invece oltre il 20% se vengono tenute in considerazione le ore lavorate. Un divario complessivo, dunque, attorno al 17%.
“Siamo di fronte ad una disparità economica svantaggiata che accompagna le donne per tutta la vita, con ricadute significative anche sulla pensione, spesso insufficiente ad affrontare le necessità della vecchiaia”.
Per la Cisl Fvg è, infine, fondamentale che si amplino i servizi messi a disposizione per le lavoratrici o lavoratori che si trovano a gestire responsabilità di cura, creando parallelamente anche una cultura della condivisione delle responsabilità tra uomini e donne. “Pensiamo solamente ai pochi posti in asilo nido, e all’obiettivo europeo dei 33 posti per 100 bambini, con la nostra regione ferma attorno al 26,5%”. ”Auspichiamo, infine, che gli obiettivi focalizzati nel documento nazionale possano farsi strada anche in Friuli Venezia Giulia: l’estensione dell’orario e del periodo scolastico con servizi scolastici estivi; l’estensione del congedo di paternità e l’aumento dell’indennità per il congedo parentale; la defiscalizzazione o incentivi per le imprese che assumono donne; la promozione di un linguaggio che favorisca il dialogo ed il superamento di espressioni o manifestazioni sessiste; la promozione e divulgazione della medicina di genere specifica; l’attuazione delle vigenti disposizioni di legge in materia di parità di genere nelle leggi elettorali regionali” – conclude Sacilotto.