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IDEAL STANDARD, SI PRENDE TEMPO

Ancora nessuna certezza, ma qualche giorno in più per cambiare le sorti del sito di Orcenico (Pn) della Ideal Standard. Dall’atteso incontro pomeridiano di ieri (per chi legge) in Provincia non esce un accordo vero e proprio, ma l’accettazione da parte dell’azienda della proposta sindacale di trasferire la prosecuzione dell’esame congiunto sulla cassa integrazione in deroga (che dovrebbe essere garantita fino al 31 dicembre) in altra sede, ovvero direttamente il ministero del Lavoro.

Una "presa di tempo" importante con Ideal Standard che, a sorpresa, conferma la disponibilità, prima sottoscritta e poi disattesa, di percorrere la strada dell’amortizzatore sociale, anche per consentire ai lavoratori il salvataggio dello stabilimento friulano. "Siamo di fronte ad un passo avanti significativo, che però non modifica il quadro complessivo della vertenza" – commenta con cautela il segretario della Femca Cisl del Friuli Venezia Giulia, Franco Rizzo. Bene, dunque, – per il Sindacato – la disponibilità dell’azienda a discutere sulla cassa in deroga, condizione indispensabile – va ribadito – per il rilancio dell’attività produttiva e per rendere percorribile qualsiasi soluzione in proposito, a partire dalla più probabile, ossia il percorso di workers buyout, ma resta l’incognita pesante dell’affidabilità del managment di Ideal Standard. "Purtroppo – spiega ancora Rizzo – siamo abituati a continui retromarcia: ora comunque non resta che attendere la convocazione al ministero". La data del nuovo incontro è stata fissata per il prossimo 22 luglio. «I nostri obiettivi restano quelli in agenda – aggiunge Rizzo – l’accordo sulla procedura di mobilità, la cassa in deroga e un percorso di reindustrializzazione". Obiettivi ripresi anche nel verbale della riunione, protrattasi per oltre tre ore, di cui una a "porte chiuse". Gli impegni nuovamente assunti riguardano la disponibilità di Ideal Stadard di ricorrere all’istituto della cig in deroga fino a conclusione dell’anno e l’agevolazione concreta – così si legge nel documento sottoscritto – di un piano industriale, concedendo la producibilità di volumi reperiti in out sourcing e le matrici/stampe per alcune serie di prodotti, mettendo a disposizione marchi di proprietà ed, infine, garantendo la fruibilità degli immobili e degli impianti a condizione di favore.

Intanto ieri mattina (sempre per chi legge) nello stabilimento di Orcenico si è tenuta l’assemblea con i lavoratori. Molta rabbia, ma anche la determinazione. Determinazione a voler rilanciare il sito della destra Tagliamento, partendo dalle potenzialità professionali straordinarie e dalle specificità dello stabilimento. Quelle stesse che già la prossima settimana convoglieranno nella programmata e ufficiale costituzione di una cooperativa di lavoratori.

Nell’impotesi da scongiurare che la nuova trattativa al ministero del Lavoro non dovesse dare buon esito e lo "spettro bulgaro" dovesse diventare certezza, per i 400 lavoratori di Orcenico non rimarrebbe che la strada dell’impugnazione dei licenziamenti.

Ufficio stampa Cisl FVG per Conquiste del Lavoro