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CERAMICHE IDEAL SCALA UN TENTATIVO DA TUTELARE

Pubblicato su Il Messaggero Veneto Nonostante la drammatica situazione di trecentonovantanove lavoratori che da questo martedì potrebbero essere licenziati dalla multinazionale Ideal Standard, alla costituzione della cooperativa “Ceramiche IdealScala”, c’era un’aria “da primo giorno di scuola”, piena di emozione. Nello studio del notaio Gerardi, erano pieni di entusiasmo e di speranza… ancora… i primi diciotto fondatori della cooperativa che potrebbe, noi continuiamo a chiederlo e a crederci, dare un futuro allo stabilimento di Orcenico e lavoro ai lavoratori che vi hanno legato il loro destino. I trecentonovantanove lavoratori di Zoppola hanno difeso la loro fabbrica in un modo incredibile, con un comportamento esemplare, accettando ogni volta di ripartire, ogni volta che la multinazionale ha fatto retromarcia o si è rimangiata accordi e promesse, fatte in tutte le sedi e davanti a tutte le istituzioni (Comune di Zoppola, Provincia di Pordenone, Regione Friuli Venezia Giulia, ministeri). La crisi che ci ha colpito, ha visto questa vertenza diventare un banco di prova e di sperimentazioni sindacale, territoriale, istituzionale. Alcuni provvedimenti che sono contenuti nel “Rilanciaimpresa” della Regione Friuli Venezia Giulia, sono nati cercando una possibile via per la vita dello stabilimento. Per gli operai dell’Ideal Standard a Orcenico, la reazione contro la chiusura della fabbrica ha portato a una scelta di workers buyout, una rigenerazione dell’impresa che passa attraverso la cooperazione. E da mesi poi che persone, con competenze diverse, molte a titolo gratuito, stanno elaborando piani industriali, sostegni, idee, cercando soluzioni per gestire l’avvio della rigenerazione della fabbrica di Orcenico: insomma un territorio che ha trovato unione per rendere possibile il mantenimento del patrimonio industriale rappresentato dal settore ceramico. Questo martedì al Ministero del Lavoro, ennesima tappa di questa prova di resistenza attiva e propositiva, anche tutto questo dovrebbe avere un peso. Dovrebbe pesare la forza di questi operai, la compattezza di tante istituzioni, la gratuità di tanti che stanno elaborando, sin alla clamorosa (ma in fondo razionale) posizione di Unindustria che messa davanti a una scelta difficile e dolorosa non ha esitato a far prevalere la comunità e i suoi valori. I manager della Ideal Standard, possono obbedire alla chiusura e avviare la mobilità per i 399 dipendenti. Da parte nostra ogni fiducia in questi dirigenti è bruciata, dalla tiritera di questi manager. Ma può ancora accadere qualcosa, non è la ricerca di un “lieto fine” a una favola, è la forza di pensare che con l’impegno e il sacrificio, mettendo in gioco le certezze, anche residue in un percorso come quello del licenziamento, una fabbrica può lavorare in Italia, in un settore come quello della ceramica, garantendo non il profitto di gruppi di speculatori o di fondi finanziari, ma lavoro. Martedì si misureranno due ragioni: quella della finanza, che non può che usare e quella della “Cooperativa Ceramiche IdealScala” che non può che osare. La Cisl di Pordenone, ma direi tutta la nostra comunità, non può che sostenere la vita della fabbrica, anche per l’esempio e la via che può indicare a altre crisi che abbiamo nel territorio. Arturo Pellizzon Segretario Generale CISL Pordenone