Tavolo dell’energia, documento dei lavoratori Eni
Sabato 27 Giugno 2009,
Pordenone
«A fronte degli investimenti previsti dall’Eni in Friuli Venezia Giulia è necessario che ci sia un parallelo impegno da parte della società dell’energia per garantire sia un servizio efficiente ai cittadini-utenti che la tutela dei posti di lavoro». Il segretario regionale della Femca-Cisl, Davide Battiston, è intervenuto ieri mattina a Pordenone nel corso dell’assemblea dei dipendenti delle tre società (Snam, Italgas ed EniGas&Power, circa 130 addetti complessivi in regione) che fanno riferimento al gruppo Eni. L’incontro è stato organizzato per illustrare ai lavoratori l’ipotesi di un documento che il sindacato sta mettendo a punto in vista del tavolo di concertazione sull’energia previsto dalla Regione. Sono circa tre i miliardi di euro che l’Eni avrebbe in previsione di investire in regione. Oltre al rigassificatore di Trieste sono previste altre importanti opere infrastrutturali come la stazione di pompaggio del gas che sarà realizzata a Flaibano. «Si tratta – sottolinea il sindacato degli addetti del settore e delle multiutility – di impegni rilevanti che devono essere considerati anche come ricadute sul territorio, per i servizi a cittadini e imprese e per l’occupazione della società». La ristrutturazione in corso nella corporate rischia, invece, di produrre dei tagli sia nei servizi che tra i dipendenti. «Per questo chiediamo – aggiunge Battiston – che a fronte degli investimenti sulle opere ci sia un’attenzione maggiore al territorio. Troppo spesso i cittadini hanno problemi con i call-center e con i tempi lunghi di attesa per attivare le forniture e siglare i contratti. Inoltre, c’è pure il rischio che Eni riduca le potenzialità occupazionali. Lo si è già visto l’anno scorso con lo sportello di Pordenone che è stato poi salvato mantenendo un servizio e i posti di lavoro». In questo quadro il sindacato auspica che il tavolo di concertazione regionale possa garantire uno scenario che tenga in considerazione sia le infrastrutture che le ricadute sulle imprese (come riduzione dei costi energetici) e sull’occupazione.
Davide Lisetto