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ALTERNANZA SCUOLA-LAVORO: SI’ A PROTOCOLLO D’INTESA PER IL FVG

E’ un esercito di 25mila studenti (9mila 500 già da quest’anno), quello pronto a partire in Friuli Venezia Giulia con i percorsi di alternanza scuola-lavoro, resi per la prima volta obbligatori da un decreto governativo recentissimo e che prevede stage di 200 ore in azienda per gli iscritti ai licei e di 400 ore per chi frequenta gli istituti tecnico-professionali, oltre a finanziamenti mirati alle scuole fino anche a 70mila euro annui.
Una sfida impegnativa per scuole ed enti di formazione e che a Trieste è stata oggetto di un convegno promosso dalla Cisl regionale, assieme alla Cisl Scuola, e che ha visto la partecipazione, oltre che dei rappresentanti sindacali, anche dei dirigenti scolastici (con le esperienze già portate avanti dai rispettivi istituti), degli enti di formazione, degli imprenditori ed artigiani e dell’assessore competente Loredana Panariti.
“Il tema – ha sottolineato il segretario generale della Cisl Scuola Fvg, Donato Lamorte – è estremamente stimolante, ma perché i percorsi possano funzionare correttamente occorre sottoscrivere subito, tra tutti i soggetti coinvolti, vale a dire organizzazioni sindacali, Regione, Ufficio scolastico regionale e imprese, un Protocollo d’intesa con precisi impegni ed obiettivi”. A partire dalla creazione di una vera e propria banca dati che indichi le aziende disponibili ad accogliere gli studenti e intese specifiche sulla contrattualizzazione dei ragazzi.
Sfida accolta e che trova terreno fertile in Friuli Venezia Giulia, regione definita modello d’eccellenza sia per le esperienze di apprendistato ed alternanza portate avanti nel corso degli anni, sia per la collaborazione virtuosa tra istituzioni, mondo della rappresentanza e imprese, come confermato dal rappresentante dell’Ufficio scolastico Regionale, Pietro Biasiol.
“Del resto, per rendere organico il raccordo tra scuola e mondo del lavoro occorre coinvolgere in modo sistematico coloro che rappresentano questa realtà” – esplicita Lamorte, che spinge sui percorsi di alternanza scuola-lavoro, così come sulle esperienze (ultima frontiera in Fvg) dell’impresa simulata, “un modo nuovo e stimolante di approfondire contenuti ed avvicinarsi al mondo del lavoro in maniera interattiva e divertente, riducendo la distanza tra l'esperienza teorica e quella pratica”.
E l’alternanza piace sia agli Artigiani con il Presidente Graziano Tilatti che invita la scuola “a formare non solo le professionalità, ma anche far emergere i leader da far correre nella staffetta generazionale nelle imprese”; sia agli Industriali, con il Presidente del Gruppo Giovani, Matteo di Giusto, che plaude a quella che definisce una “rivoluzione in tempi di crisi”. Certo, le aziende devono fare ancora molto e molti strumenti vanno ancora affinati (ad esempio sul fronte della contrattualizzazione e della sicurezza) – secondo Di Giusto, che ipotizzerebbe come volano dell’alternanza scuola-lavoro, anche sgravi fiscali per le aziende che accolgono gli studenti.
“Quella dell’alternanza scuola lavoro – ha sottolineato l’assessore Panariti – non è un tema nuovo per il Friuli Venezia Giulia, grazie ai progetti importanti che in questi anni abbiamo portato avanti. Certo, avrei voluto che il Miur riconoscesse da subito questo nostro modello”. Un modello – secondo l’assessore – che trova linfa nella capacità, ancora da potenziare, di mettere in campo azioni formative ed informative di sistema, da progetti come Imprenderò che guardano ai giovani al ruolo della nuova Agenzia Regionale del Lavoro.
Sul fronte “nazionale”, accanto alle richieste indirizzate al Miur, come l’istituzione dell’annunciato Registro nazionale in cui saranno raccolti enti e imprese disponibili a svolgere i percorsi, così come la predisposizione della Carta dei diritti e dei doveri degli studenti in alternanza, è la neo segretaria generale della Cisl Scuola Maddalena Gissi a mandare l’appello più forte: investire sui giovani, dare risposte alla disoccupazione crescente con strategie articolate e prendendo spunto dai modelli virtuosi come il Friuli Venezia Giulia.