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SANITA’ FVG: TANTE RISORSE DISPONIBILI, MA SERVE UN PIANO DI DESTINAZIONE MIRATO

Della Ricca: “Scongiurare la dispersione delle risorse, concentrandole sugli obiettivi prioritari”. Bene, per la Cisl, l’aumento della dote finanziaria: ora però la strategia

Tante risorse, ma serve un piano di destinazione mirato per evitare che l’ingente dote finanziaria destinata alla sanità del Friuli Venezia Giulia si disperda in rivoli e non sia funzionale alle priorità del comparto. A chiedere una più efficace strategia di spesa è la Cisl Fvg con la segretaria Renata Della Ricca che spiega: “Negli ultimi anni è stata aumenta di molto la spesa per la sanità, fornendo un importante elemento di garanzia per l’operatività dall’attività di assistenza sanitaria, sociale e territoriale: un impegno confermato anche dallo stanziamento record di 3 miliardi181 milioni approvato nella legge di Stabilità 2024-26 e dalla costituzione, nell’ultima Legge di Bilancio, del fondo sociosanitario di 47,2 milioni, per le politiche sulla disabilità. Tuttavia nonostante tutti questi soldi siamo ancora lontani da una sanità di eccellenza”. Per questo la Cisl Fvg chiede una strategia di investimento più efficace, un piano mirato che vada a sanare le situazioni emergenziali, ma anche a ripensare obiettivi e priorità, tenendo conto dei bisogni di salute dei cittadini, delle esigenze del personale, ma anche della sostenibilità della sanità, partendo dal rapporto tra popolazione, strutture e loro capacità/potenzialità di accesso. “Parlando concretamente – incalza Della Ricca – in una regione di 1milione 200mila abitanti abbiamo 14 ospedali, due Ircss e diverse strutture minori, ma in ben 130 zone del territorio, specialmente montano, mancano i medici di base e c’è carenza anche delle guardie mediche per la continuità assistenziale: di fronte ad una quadro a tratti paradossale, è chiaro che vi è la necessità di un ripensamento ragionato dei servizi, dell’assistenza e del rapporto tra territorio ed ospedale che non può prescindere da una diversa ripartizione delle risorse rispetto a quella attuale”. Continuando ad esemplificare – prosegue la nota cislina – forse si potrebbe immaginare di specializzare alcuni ospedali, trasformandoli in Case o Ospedali di Comunità, per non farli rimanere scatole vuote, o ancora avere il coraggio, nonostante i comitati del no, di rivedere alcune strutture in base all’effettiva fotografia del territorio. In Friuli Venezia Giulia, ad esempio, in dieci anni la natalità si è abbassata del 30%, passando dai 10mila nati nel 2012 ai 7mila 300 del 2023; crescono, invece, in modo esponenziale, gli anziani bisognosi di cure, solo ad oggi 38mila non autosufficienti e 44mila a grave rischio di perdita dell’autonomia: “Nonostante ciò, oggi conserviamo gli stessi punti nascita, e non valorizziamo appieno i posti letto nelle strutture per non autosufficienti. Ne consegue che dobbiamo cambiare subito il modello”. “Bene, dunque – proseguono Della Ricca e Renato Pizzolitto, segretario generale della Fnp Cisl Fvg – il nuovo regolamento del FAP, bene che nelle Linee programmatiche 2024 si preveda l’implementazione dell’assistenza domiciliare integrata e l’infermiere di comunità dedicato in particolare all’utenza fragile, ma la vera sfida generale e il vero punto di attenzione, così come abbiamo ribadito anche nella nostra Piattaforma presentata all’Assessore Riccardi, deve essere la capacità di mettere assieme sanità e sociale e su questo obiettivo la destinazione di risorse resta cruciale”.