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SCIOPERO DEI METALMECCANICI. IN FVG PUNTE DI ADESIONE FINO AL 90%

Da Il Messaggero Veneto In regione l’adesione allo sciopero del metalmeccanici ha sfiorato il 70 per cento, con punte dell’80 a Udine e Pordenone. Una mobilitazione di massa (oltre 12 mila le persone interessate) che non si vedeva da una decina anni, secondo i sindacati.
Picchetti in tutte le province, per protestare contro la proposta contrattuale avanzata da Federmeccanica che secondo i lavoratori cancellerebbe di fatto il contratto nazionale. Nel dettaglio, in provincia di Udine, hanno aderito allo sciopero tutti i lavoratori della Nunki Steel di San Giorgio di Nogaro, la spa Maddalena produzione di Povoletto e le Lavorazioni Meccaniche di Cividale. Alla Fincantieri di Monfalcone il 70 per cento degli operai non è entrato in fabbrica.
Picchetto ad hoc all’Abs di Cargnacco. Alle 5 del mattino i sindacati si sono dati appuntamento fuori dallo stabilimento alle porte di Udine perché «nei giorni scorsi alcuni capi reparto avevano chiesto ai lavoratori se avevano intenzione oppure no di astenersi dal lavoro, secondo noi una indebita pressione», tuona Maurizio Balzarini, segretario udinese della Fiom Cgil.
Subito è partita una diffida all’azienda da parte di Cgil, Cisl e Uil. Ieri a Cargnacco si è astenuto dal turno di lavoro il 90 per cento delle maestranze.
A Udine gli operai si sono dati appuntamento davanti alla sede di Confindustria. Sotto a palazzo Torriani c’erano oltre 400 persone che per l'intera mattinata hanno manifestato tutto il loro disappunto per le proposte avanzate in sede di rinnovo del contratto.
«Vogliamo un contratto per tutti, sulla base di regole definite. Il contratto dei metalmeccanici non può essere il grimaldello per rimodulare le regole della concertazione» ha sottolineato il segretario provinciale della Fiom Cgil, Maurizio Balzarini. Il perentorio “no” dei lavoratori boccia le proposte di Federmeccanica sia sull’orario sia sul salario perché «in contrasto con una visione moderna del mondo del lavoro – ha spiegato Pasquale Stasio, segretario provinciale della Fim Cisl -.
Aumentare le ore lavorate e quelle di presenza in azienda, mantenendo fermi i salari. Non possiamo accettare un contratto che dà gli aumenti solo al 5 per cento dei lavoratori del settore, vogliamo sì rinnovare il contratto, ma vogliamo farlo per tutti». Insomma, secondo i sindacati, «sulle spalle dei metalmeccanici, si sta giocando il futuro di tutto il mondo del lavoro – ha proseguito Stasio -.
Se vincono i metalmeccanici diamo un futuro a tutti i lavoratori». Nel mirino sono finite le proposte di Federmeccanica sul salario di garanzia e orario di lavoro. «La maturazione dei permessi annui retribuiti adesso è automatica per un totale di 104 ore l’anno – ha precisato Stasio -. Federmeccanica vuole legare 72 ore al lavoro in azienda e l’altra parte diventerebbe monetizzabile».