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Le Donne nel Mondo – 7 marzo 2024
Il 7 marzo 2024, presso la Sala Teatro Piccola Fenice di Trieste, si è svolto l’evento intitolato Le Donne Nel Mondo, organizzato dall’ Ast Cisl Trieste Gorizia in collaborazione con l’ANOLF e il Coordinamento Donne FNP Trieste Gorizia in occasione della Giornata Internazionale della Donna. L’incontro aveva come scopo quello di portare al pubblico testimonianze e riflessioni sulla condizione delle donne nel contesto globale.
La serata è stata introdotta da un messaggio di benvenuto della Segreteria Cisl Trieste Gorizia, che ha sottolineato l’importanza di creare spazi di dialogo e confronto per valorizzare il contributo delle donne in ambito sociale, culturale e lavorativo.
Il primo intervento è stato affidato al Reverendo Michele Rowe, che ha affrontato il tema del ruolo delle donne nelle comunità religiose, evidenziando come la spiritualità possa rappresentare una forza di emancipazione ma anche, in alcuni contesti, una barriera culturale. Rowe ha invitato a riflettere sull’importanza di promuovere un’interpretazione inclusiva delle tradizioni religiose, capace di valorizzare la dignità e il contributo femminile.
Hasnaa Naggay, attivista e mediatrice culturale, ha condiviso la propria esperienza come donna musulmana in Europa. Nel suo appassionato discorso, ha parlato della necessità di superare stereotipi e pregiudizi per costruire una società più aperta e rispettosa delle diversità. “Le donne sono ponti tra le culture,” ha affermato, “e il nostro compito è di far sì che questi ponti siano forti e sicuri.”
Irin Parvine, originaria del Bangladesh e attiva nel settore del commercio locale essendo la titolare di un negozio. Ha portato una toccante testimonianza sulle difficoltà affrontate dalle donne migranti. Ha descritto le sfide quotidiane legate all’integrazione, al lavoro e alla famiglia, ponendo l’accento sull’importanza del supporto comunitario e delle politiche inclusive.
A chiudere la serata è stata Grazia Riccio Bergamas, ex docente di lettere alla scuola secondaria. Pronipote di Maria Bergamas ovvero la donna italiana che fu scelta in rappresentanza di tutte le madri italiane che avevano perso un figlio durante la prima guerra mondiale e del quale non erano state restituite le spoglie. Maria ebbe l’incarico di scegliere il corpo di un soldato tra undici salme di caduti non identificabili il quale venne poi consacrato come Milite Ignoto. Grazia Riccio Bergamas ha narrato e ricordato la difficoltà di crescere in una famiglia di sole donne nella società del dopoguerra sottolineando l’importanza di tramandare questi racconti per sensibilizzare il pubblico del ruolo significativo nella società delle donne in periodi storici molto difficili.