FVG, GARANZIE SUL PUBBLICO IMPIEGO
Da Il Piccolo Segni di disgelo fra Regione e sindacati del comparto unico. L'intesa sul contratto dei dipendenti pubblici è al di là da venire, ma sarà intanto firmato oggi a Udine l'accordo sulle garanzie per i lavoratori del pubblico impiego che verranno trasferiti alle Unioni territoriali intercomunali, così da garantire le funzioni che le Uti erediteranno da Province, Comuni e Comunità montane. I sindacati ottengono la clausola di salvaguardia invocata fin dal varo della riforma delle autonomie locali del centrosinistra: il patto stabilisce in pratica che i dipendenti delle Uti non saranno espulsi dal comparto unico, se le Unioni venissero sciolte o un Comune decidesse di uscirne. L'accordo detta poi che chi verrà trasferito alle Uti non perderà l'anzianità di servizio maturata, come successo ai lavoratori dei Centri dell'impiego, passati dalla responsabilità delle Province a quella della Regione. Massimo Bevilacqua (Cisl) parla di «atto di grandissima importanza, che garantisce un trattamento uniforme per tutte le Uti e rassicura i lavoratori». Per Bevilacqua «l'accordo sulla mobilità arriva al fotofinish, visto che le Uti entreranno in funzione a luglio: un segnale di apertura della Regione, da cui aspettiamo ora una nuova proposta sul rinnovo del contratto». L'intesa segna un passo avanti nella partita della trattativa sul contratto dei dipendenti del comparto. Per l'assessore Paolo Panontin, «mettere nero su bianco la clausola di salvaguardia segna una nuova ripartenza delle relazioni fra Regione e sindacati. Abbiamo dato seguito al nostro impegno di tutelare i dipendenti interessati al passaggio di funzioni. Mi auguro ora di arrivare alla concordia sia sul rinnovo contrattuale che sulla riforma del comparto unico in preparazione».