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BASTA VIOLENZA CONTRO LE DONNE

La violenza sulle donne pare non avere fine, anzi sta prendendo corpo una violenza diversa, ‘immediata’ che come risultato porta sempre alla morte della donna, violenza immediata perché non dà il tempo necessario per rendersi conto del pericolo che si sta correndo e quindi di prendere qualche precauzione per la tutela della propria integrità fisica.
Gli ultimi dati di cronaca ci inducono a credere che si siano ridotti i tempi ‘della sofferenza’ della donna, cioè dai primi segnali di manifestata violenza all’omicidio.
Ma perché gli uomini che, tra l’altro erano convinti di amare la donna arrivano a minacciarla, a fare violenza su di lei, a picchiarla, ad ucciderla? Perché gli uomini odiano così tanto le donne ? Pare essere tornate indietro nel tempo e che, l’uomo non riesca ad accettare che la donna possa esistere anche senza di lui, che l’uomo viva la libertà della donna ‘nel fare le sue scelte’ come una minaccia verso di lui e verso il ‘suo dominio’. Per ultimo, ma certamente non meno importante, si denota l’incapacità dell’uomo ad affrontare il rifiuto, forse per timore dell’umiliazione e della solitudine affettiva che la fine di ogni relazione può comportare.
E’ evidente che siamo di fronte ad un’emergenza della cui gravità non c’è piena consapevolezza nel nostro paese, a cui magari si pensa – sbagliando – che, come è iniziata, terminerà. Il fatto che le vittime e gli assassini siano sempre più giovani ci dovrebbe far comprendere che il fenomeno del femminicidio è purtroppo in costante ascesa.
Serve innanzitutto porre in campo nuove e diverse strategie educative, partendo innanzitutto dalle scuole e dall’insegnamento del rispetto dell’altro, della tolleranza e della consapevolezza di sé. Scuola e famiglia hanno un ruolo insostituibile nella ‘costruzione’ ed educazione dei bambini che diventano poi uomini.
Anche sul posto di lavoro è quanto mai importante il rispetto della persona, e la segnalazione o denuncia in caso di violenza anche psicologica e/o mobbing, che purtroppo sono molto difficile da provare, ma proprio per questo la CISL è vicina alle Donne con propri sportelli.
Aiutare le donne significa fare rete studiando contromisure adeguate a fermare il fenomeno.
CGIL, CISL e UIL del FVG han lavorato fianco a fianco per la stesura delle linee Guida del Protocollo presentato alla Presidente Serrachiani il 25 novembre 2014, che racchiude una serie di interventi concreti – a partire dall'attivazione dei codici rosa nei pronto soccorsi – per sconfiggere quella che è una vera e propria piaga sociale, segno dell’imbarbarimento della nostra società, convinte che le OO.SS. abbiano un ruolo fondamentale nella tutela della persona. Il documento contiene, l’indicazione di misure ed azioni, ma soprattutto un’idea di fondo molto precisa: la costituzione di un apposito tavolo inter-istituzionale “cabina di regia” con il compito e la finalità di omogeneizzare l'immenso lavoro svolto fino ad oggi da tutti gli attori, coinvolgendo in modo diretto Istituzioni, Forze dell'Ordine, Prefetture, Ordine degli Avvocati, Centro Antiviolenza, Sindacato e tutti gli Enti preposti.
Il femminicidio non terminerà finchè non ci sarà un cambiamento negli uomini e, soprattutto un modo diverso d’affrontare l’emergenza, parrà paradossale ma serve pensare ad un supporto rivolto anche verso l’uomo, perché è lui il fautore della violenza che si tramuta anche in morte verso la donna ed addirittura verso i figli.
La Cisl regionale del FVG ha, infatti, nell’iniziativa tenuta lo scorso anno nella giornata internazionale contro la violenza sulle donne, coinvolto l’Associazione cambiamento maschile, e dalla testimonianza del suo responsabile è emerso in modo chiaro che cambiare si può … se si vuole, ma c’è tanto lavoro da fare … a partire dalla consapevolezza ‘dell’uomo’ di questo odioso fenomeno che deve e può essere fermato.

Claudia Sacilotto- Segretaria Cisl FVG
Renata Della Ricca- Coordinatrice Donne Cisl FVG

PETIZIONE IN CORSO: https://www.change.org/p/chiediamo-un-aggravante-per-il-reato-di-femminicidio