UST TRIESTE GORIZIA, SI ALLO SCIOGLIMENTO: SI VA ALLA REGIONALIZZAZIONE
Via libera allo scioglimento dell’Ust Cisl di Trieste Gorizia: la decisione arriva, accompagnata dal voto favorevole di stamani, dall’assemblea congressuale del Sindacato, riunita al Kulturni Dom di Gorizia, alla presenza del nazionale Giovanni Luciano. Si va, dunque, alla regionalizzazione, percorso ipotizzato ormai da tempo e che oggi aggiunge un tassello nel senso della concretezza. La Cisl si avvia ad un cambiamento “epocale”, perché – come sintetizza il segretario generale Giovanni Fania – “il cambiamento non deve superarci, ma va anticipato, per essere più forti, aperti ai giovani, più organizzati anche per meglio rispondere alle necessità del territorio”.
Un territorio con tante luci, ma anche tante ombre – spiega il segretario uscente dell’Ust, Umberto Brusciano. Un territorio ricco di potenzialità, ma con diverse questioni irrisolte, crisi aperte ed il rischio incombente delle desertificazione industriale.
“Negli ultimi lunghi anni le nostre province di Gorizia e Trieste hanno espresso i dati più alti a livello regionale di disoccupazione, ore di cassa integrazione utilizzate e, di conseguenza, mobilità e perdita del posto di lavoro. Situazione aggravata anche dalle ultime crisi in atto, a partire da quella, che si profila durissima per i suoi 70 dipendenti, che in queste settimane sta coinvolgendo Sertubi, oltre alle questioni ancora irrisolte come, ad esempio, quelle legate ai Consorzi industriali di Monfalcone e Gorizia e all’Ezit”.
“C’è ancora molto da fare per ridare sviluppo ad un territorio in sofferenza dove, tra l’altro si registrano forme sempre più spinte di povertà ed emarginalizzazione” – incalza Brusciano, puntando e scommettendo, però, anche sulle prospettive per il futuro.
“Penso, ad esempio, all’opportunità di realizzare con Fincantieri capofila, delle alleanze utili a sviluppare una filiera della navalmeccanica. Una filiera strutturata e riconoscibile che parta per esempio dalla scuola pubblica, prosegua con gli enti di formazione regionale ed attraverso sinergie con le rappresentanze istituzionali e sindacali possa sviluppare un contesto di sistema per la realizzazione delle navi, tale da assicurare valore aggiunto all'impresa, ai lavoratori, agli enti locali, al sindacato.
Oggi gli allestimenti delle navi vengono realizzati, quasi completamente, in appalto, dalle imprese esterne. Perché non pensare di agevolare la crescita di un contesto locale, di ricreare quelle competenze professionali spesso svanite nel tempo? – si domanda Brusciano, convinto dell’opportunità che il territorio comincia davvero a fare squadra e a curare gli interessi della collettività. Appello, tra l’altro, raccolto anche dal presidente di Confindustria, Razeto, che incita a “lavorare assieme”.
Quanto al Sindacato, “certamente farà la propria parte”, forte dei suoi quasi 30mila iscritti e della presenza capillare in tutti i luoghi di lavoro.