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INDUSTRIA 4.0, IN FVG LA PARTITA SI GIOCA SU INFRASTRUTTURE, RICERCA E FORMAZIONE

Friuli Venezia Giulia pronto alle sfide lanciate da industria 4.0? Sì, a patto che la regione – intesa come sindacato, politica, impresa – inizi a muoversi su tre direttrici ben delineate: infrastrutture, ricerca, formazione. E’ il segretario generale della Cisl Fvg, Alberto Monticco, a mettere sul tavolo del convegno di stamani a Monfalcone dedicato alla quarta rivoluzione industriale, alcuni temi chiave. “Premesso che siamo dinnanzi ad una straordinaria opportunità, oggi, per stare al passo, dobbiamo saldare, ed in fretta, alcuni gap: occorre lavorare di più sulle sinergie all’interno del sistema della portualità, con gli scali di Trieste, Monfalcone e San Giorgio di Nogaro (ed i relativi interporti) che di fatto non dialogano tra loro; ma anche spingere sull’integrazione tra sistema della ricerca (peraltro d’eccellenza in regione), mondo imprenditoriale e territorio inteso come fabbisogni produttivi; sulla formazione mirata attraverso il sistema duale, e rafforzare in modo deciso il mercato del lavoro in chiave 4.0, ovvero con politiche attive efficaci e penetranti, capaci di dare risposte collettive e di non lasciare indietro nessuno, con la consapevolezza che 4.0 è prima di tutto una rivoluzione che deve guardare al capitale umano”. “In questo senso – aggiunge Monticco – ci aspettiamo molto dall’apertura di uno specifico sportello del lavoro presso Fincantieri: è un primo tentativo, condiviso dalla Cisl, di realizzare autentiche politiche attive del lavoro, e speriamo non sia l’unico in regione”. Innovazione complessiva, dunque, non più come scelta, ma come necessità quella delineata stamani a Monfalcone e che deve accompagnarsi ad una forte capacità “visionaria”. Quella che porta a dire, tanto l’ad di Fincantieri, Giuseppe Bono, quanto il segretario confederale della Cisl, Angelo Colombini, che il futuro deve essere la costruzione di un’industria comune europea e che operazioni come quella conclusa tra Fincantieri e la francese Stx (e che ha interessato direttamente ben due presidenti della Repubblica) sono l’esempio di una visione globale oramai indispensabile per essere competitivi. Così come resta indispensabile – e qui è la governatrice Debora Serracchiani a rilanciare – la presenza nel nostro Paese (e regione) della “manifattura pesante”: e il pensiero, per quanto riguarda il Friuli Venezia Giulia, non corre solo ai Cantieri di Panzano, ma anche alla Ferriera di Servola. E’ chiaro – si afferma in sostanza – che gli interessi della produttività vanno bilanciati con quelli alla salute e all’ambiente, ma pensare di farcela senza la siderurgia e l’industria, in generale, non è un fatto realistico. Insomma, occorre trovare soluzione di fronte a problemi oggettivi, sapendo però che la chiusura di stabilimenti non è la strada da percorrere. Altra sfida 4.0, oltre a quella della conciliazione, anche l’umanesimo del lavoro, con la persona che necessariamente va agganciata in termini positivi alla rivoluzione industriale in corso. E’ lo stesso Colombini a spiegare: “Dobbiamo aiutare concretamente i lavoratori verso il trasferimento anche delle competenze. Nei prossimi 15 anni avremo, secondo le stime, 3 milioni di persone da riqualificare: per questo dovremo approntare politiche attive davvero efficaci e permeanti per evitare il rischio esuberi”. Allo stesso modo – incalza Bono -non possiamo non evidenziare la difficoltà, già di oggi, di reperire figure professionali specializzate, a partire, per quanto riguarda la realtà di Fincantieri, dai saldatori specializzati. Ultimo passaggio, affidato a Monticco e Colombini, sul tema delle pensioni, che ben si lega a quello dell’evoluzione del lavoro. “Abbiamo – concludono i due sindacalisti – già contrattato molto con il Governo, molto c’è ancora da fare, ma non possiamo fermarci ora. Per noi sarebbe forse stato più facile rifiutare la manifestazione e abbracciare una manifestazione unitaria, molto più semplice da gestire rispetto ad un negoziato, ma molto più povera di risultati per le persone che rappresentiamo”.
 

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