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INDICATI GLI OBIETTIVI DEL SINDACATO: PRIORITA’ AD INFRASTRUTTURE, OCCUPAZIONE, TURISMO

I lavori del consiglio generale di fine anno della Cisl isontina, con il nazionale Giorgio Santini
Boccata d’ossigeno da Fincantieri, ma la crisi continua a colpire duro industria e artigianato

“E’ tempo di fissare priorità condivise non solo per tamponare, ma soprattutto per superare con strumenti adeguati l’emergenza crisi”: il segretario della Cisl isontina, Umberto Brusciano, va dritto al punto, indicando durante i lavori del consiglio generale di fine anno la strada da percorrere per il bene del territorio.

Si parte dal tavolo per il Patto di sviluppo provinciale, che non può rimanere il luogo degli elenchi delle cose da fare, ma diventare un momento di concretezza e decisioni. “Innanzitutto sulle infrastrutture, scommettendo con convinzione sulle caratteristiche logistiche della nostra provincia” – spiega Brusciano.

“Occorre costituire un sistema viario tra porto, aeroporto, ferrovia a partire dalla Sdag di Gorizia e dallo scalo di Cervignano: una rete ben collegata e funzionale ad accogliere i traffici merci, provvedendo eventualmente non solo allo stoccaggio, ma anche alla lavorazione e successiva commercializzazione”.

Ma per la Cisl isontina è prioritario anche realizzare un progetto di espansione sul porto di Monfalcone, in sinergia e differenziazione con San Giorgio, Trieste e Capodistria. Panoramica a tutto tondo durante il consiglio generale di bilancio. Il turismo? Se Grado rappresenta la punta di spicco, non si possono trascurare tutti gli altri siti di interesse storico, paesaggistico ed enogastronomico della provincia, che vanno promossi attraverso pacchetti turistici di breve soggiorno. Quanto al settore enogastronomico in particolare è il segretario Gioacchino Salvatore a spingere su una forte aggregazione tra aziende, enti locali e Università. Attenzione, poi, al settore del commercio.

“Una boccata d’ossigeno per la nostra occupazione – commenta Brusciano – è sicuramente rappresentata da Ikea, anche se il numero degli addetti e la qualità dei contratti dei neo assunti lasciano a desiderare come stabilità ed anche il numero degli assunti è rimasto sotto le aspettative”.

Tra le criticità messe sul tavolo dal Sindacato c’è anche la questione dei Centri per l’impiego, che si trovano a dover gestire un numero consistente di lavoratori fuoriusciti dal mercato del lavoro. “Pur apprezzando gli sforzi dell’assessore Pascolin e dei dipendenti – spiega il segretario cislino – vanno attuate strategie per consolidare ulteriormente le risorse umane ed economiche utili all’incremento numerico delle attività che si prevedono e soprattutto per le maggiori difficoltà che oggettivamente si presenteranno per la ricollocazione, provvedendo anche ad una sede adeguata per il C.I. di Gorizia”.

E sul fronte occupazione, è il segretario Giampiero Turus a fare il punto. “Il 2010 – dice – sarà un anno pesante perché molte aziende stanno per terminare gli ammortizzatori sociali”. “E’ vero – aggiunge – qualche segnale, seppur marginale, di ripresa c’è, ma è anche vero che il ricorso alla cig è aumentato del 300% sul 2008 e diverse sono le realtà in crisi: così, ad esempio, Eaton, in cig da aprile 2009 e Carraro su cui è stato firmato un accordo sulla cassa integrazione straordinaria per il 2010, ma che prevede, a livello di gruppo, un dimezzamento delle unità: da 1.800 a 900 e questo significa per Gorizia passare da 120 dipendenti a 40, con l’impatto sociale conseguente”.

C’è preoccupazione anche per tutte quelle realtà che fino a poco tempo fa godevano di una situazione “tranquilla” e che oggi cominciano a scricchiolare. “Occorre – conclude Brusciano – salvaguardare anche il tessuto delle piccole aziende, sostenerle ed incoraggiarle, recuperando il valore dell’artigianato e i mestieri abbandonati”.

Infine, le conclusioni del segretario nazionale, Giorgio Santini che ha invitato il Governo a pensare di più al tema dello sviluppo. 3 i passaggi chiave: prorogare gli ammortizzatori sociali e accelerare le politiche attive del lavoro (così, ad esempio, la formazione e l’incontro domanda/offerta); irrobustire la ripresa, dando forza all’economia sana, sviluppando la produzione, innovando sul tema delle energie e dell’ambiente e sviluppando l’economia di cura, ovvero sociale; infine, aiutare i redditi con la riforma fiscale.

Monfalcone, 23 dicembre 2009

Mariateresa Bazzaro
Ufficio stampa Cisl Fvg