CISL SCUOLA SUI PRECARI
Intervento di Donato LAMORTE, Segretario Regionale Cisl Scuola Friuli VG
Siamo a metà dell’anno scolastico e la regione Friuli Venezia Giulia nulla ha prodotto per quanto riguarda il personale precario della scuola che non ha ottenuto il posto di lavoro, pur essendo inserito nelle graduatorie provinciali ad esaurimento del personale docente e Ata, causa i tagli agli organici in applicazione della riforma Gelmini. Quasi tutte le regioni d’Italia, per quanto stabilito dallo stesso Ministro a tutela del reddito e della continuità nel riconoscimento del punteggio, si sono attrezzate con accordi con gli Uffici scolastici regionali, nei quali sono prodotti protocolli d’intesa e stanziato risorse per l’utilizzo del personale precario e supporto al reddito familiare; in Friuli Venezia Giulia tutto tace.
Credo chi sia arrivato il momento di capire quali sono le intenzioni della regione in merito ai problemi di questi lavoratori, che la regione chiarisca se ha intenzioni serie oppure continuare a nicchiare e far finta che il problema non esista.
Inoltre, la Cisl scuola del Friuli Venezia Giulia, critica l’Ufficio scolastico regionale, che, al di là del monitoraggio sul numero degli aventi diritto, che comunque non si conoscono ancora, non ha prodotto nient’altro sulla questione.
A quanto detto vogliamo capire le intenzioni dei due uffici in merito ai problemi del:
- Personale docente e Ata che hanno avuto nell’anno scolastico 2008/2009 un contratto annuale fino al termine delle attività didattiche, consentendo anche, in alternativa, di essere stati titolari di una supplenza di almeno 180 giorni nel medesimo anno scolastico.
- Personale docente e Ata inserito nelle graduatorie di istituto ai sensi del D.M. n. 53 del 21 giugno 2007 o del D.M. 26 giugno 2008, n. 59, non percettore di sussidio di disoccupazione, purché abbia avuto, nell’anno scolastico 2008/2009, un contratto annuale fino al termine delle attività didattiche oppure una supplenza di almeno 180 giorni.
Infine, la Cisl scuola vuole capire se nelle intenzioni degli Uffici sopra citati, vi è lo spazio politico ed economico per riconoscere altresì la possibilità al personale con cattedra a orario ridotto – purché con un contratto di supplenza annuale nel 2008/2009 fino al termine delle attività didattiche o con una supplenza di almeno 180 giorni – di partecipare ad attività progettuali, se promosse dalle Istituzioni scolastiche ad integrazione dell’orario di lavoro fino ad un massimo di 36 ore per il personale Ata, percependo l’indennità di partecipazione integrativa fino al raggiungimento dello stipendio base mensile del profilo professionale di appartenenza come da Contratto nazionale di lavoro.
Nei tempi di crisi che viviamo, la politica, deve porsi il problema con solerzia di questi lavoratori, che per anni si sono sacrificati per risolvere i problemi organizzativi della scuola, sacrificandosi sempre e comunque, facendo il loro lavoro con abnegazione in attesa di una stabilizzazione. Hanno superato esami, hanno acquisito abilitazioni, hanno frequentato corsi di perfezionamento, hanno accettato le sedi più disparate e non possono essere abbandonati. Su queste questioni, la Cisl Scuola del Friuli Venezia Giulia, chiede per l’ennesima volta, l’apertura di un tavolo a tre, Regione, Ufficio scolastico regionale e Sindacati, non si può più aspettare.
Palmanova, 22/01/2010