Sindacati regionali rilanciano sul tema salute e sicurezza sul lavoro
Sono tre – secondo Cgil, Cisl e Uil regionali – le leve strategiche da muovere perché la "battaglia" sul tema della salute e sicurezza sul lavoro possa essere portata avanti con successo. Contro le morti bianche, gli infortuni invalidanti e l’aumento delle malattie professionali e delle patologie lavoro-correlate, i Sindacati spingono sul rafforzamento delle azioni di prevenzione, attraverso e non solo la formazione, la qualificazione degli appalti e la osservanza delle norme: un mix di interventi, prevenzione e vigilanza, rilanciato con forza proprio in questi giorni dal Forum di Villa Manin. Parallelamente per i Sindacati occorre rimuovere i limiti nelle assunzioni di personale nei servizi regionali pubblici preposti a fare prevenzione ed ispezione, che vanno dotati di adeguati mezzi, strumenti, personale e risorse.
Bene, dunque – per Giuliana Pigozzo (Cgil), Alberto Monticco (Cisl) e Fernando Della Ricca (Uil) – il Forum come momento di sensibilizzazione e confronto, ma occorrono anche azioni concrete, a partire dalla completa attuazione delle norme ferme sulla carta (come, ad esempio, alcuni passaggi chiave della legge regionale sul Buon Lavoro) o la disponibilità dei dati aggiornati al 2009 sull’andamento delle malattie professionali.
Altro intervento su cui puntare con decisione resta quello degli appalti, perché se è vero che l’introduzione del criterio dell’offerta tecnicamente più vantaggiosa rappresenta senz’altro uno strumento di contrasto alla prassi odiosa del massimo ribasso, è altrettanto vero che tale criterio va sostenuto con mezzi adeguati per soddisfare alle esigenze di qualità e corretto utilizzo delle risorse pubbliche.
"Per qualificare l’appalto pubblico – spiegano Pigozzo, Monticco e Della Ricca -devono trovare spazio parametri come la tutela della salute e sicurezza e del lavoro stesso, ma non solo. Utile anche realizzare un codice apposito sui comportamenti e sui criteri di scelta dell’offerta e di selezione". Resta, poi, la necessità di pensare anche ad un maggior coinvolgimento del personale tecnico delle strutture pubbliche preposto alla prevenzione ed una attenta verifica delle strutture organizzative delle imprese appaltatrici e della loro storia produttiva, che non può essere circoscritta all’esame delle informazioni in possesso delle Camere di Commercio. Sempre in tema di appalti, Cgil, Cisl e Uil spingono sul disegno di legge di rilancio del comparto edile colpito in modo pesante dalla crisi, sul quale sia insieme sindacati ed associazioni delle imprese del settore hanno formulato specifiche proposte, chiedendo alla Giunta Regionale di approvarlo rapidamente.
Ultima, ma non ultima, per i Sindacati, la questione della formazione, che deve diventare "elemento radicato nella società", ferma la necessità di creare una cabina di regia per non disperdere risorse, dare continuità ai percorsi ed allargare la platea degli interessati, con il coinvolgimento di tutti gli Rls e Rlst compresi quelli comunicati all’Inail. "Il nostro obiettivo – spiegano Pigozzo, Monticco e Della Ricca – è di raggiungere tutti i lavoratori e le lavoratrici anche di quelle realtà produttive rimaste scollegate dai circuiti formativi".