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Dm Elektron, accordo in serata sui 45 esuberi

 BUJA. Dopo un fallimentare tentativo di conciliazione ospitato ieri mattina all’ufficio provinciale del lavoro, uno sciopero di 8 ore e oltre 50 lavoratori giunti a Udine per manifestare la propria contrarietà agli esuberi, per la Dm Elektron l’accordo è stato firmato. L’intesa è stata raggiunta durante un incontro fuori programma, ospitato in Confindustria e richiesto dai sindacalisti di Fim Cisl e Uilm Uil che ieri è terminato poco prima delle 20. L’intesa raggiunta tra le parti prevede che i 45 esuberi individuati dall’azienda possano accettare, con un incentivo di 200 euro netti al mese, una cassa integrazione straordinaria per due anni quindi la conseguente messa in mobilità. Il tutto supportati da una struttura formativa che sarà messa a disposizione dalla stessa Dm per aiutare chi lo vorrà a ricollocarsi sul mercato del lavoro. Viceversa, chi non dovesse accettare queste condizioni potrà liberamente fare opposizione al licenziamento. A rendere noti i dettagli dell’accordo, che come detto è stato siglato nella prima serata di ieri, sono stati Marco Palese (Fim Cisl AF) e Luigi Oddo (UIlm Uil), che dopo il fallimentare tentativo di conciliazione della mattina hanno chiesto alla Dm un nuovo incontro, fuori programma, per il pomeriggio, tagliando fuori la rappresentanza sindacale di Fiom Cgil. «Non potevamo consentire, dopo il mancato accordo della mattina, che l’azienda procedesse ai 45 licenziamenti in assenza di un accordo – hanno dichiarato a margine dell’intesa Palese e Oddo -. Ora abbiamo garantito ai lavoratori che lo vorranno due anni di cassa con un incentivo interessante, quindi la successiva messa in mobilità che però arriverà tra un biennio, quando le condizioni del mercato del lavoro potrebbero anche essere cambiate. Resta invece, per chi non vorrà accettare, la possibilità di opporsi alla messa in mobilità», concludono i sindacalisti, che raccontano d’esser stati contattati da molti lavoratori preoccupati del mancato accordo mattutino. Ricordiamo infatti che davanti all’ufficio provinciale del lavoro alle 9.30 di ieri si erano ritrovati oltre 50 operai della Dm, i quali, incrociate le braccia, hanno voluto sostenere la trattativa manifestando la propria preoccupazione.