Top
 

Comunicati

Cisl FVG > Archivio informativo  > Comunicati  > Pubblico impiego e scuola: la manovra dev’essere corretta

Pubblico impiego e scuola: la manovra dev’essere corretta

Ieri mattina a Udine assemblea-manifestazione 
La Cisl mobilita i dipendenti del Pubblico impiego e della Scuola Udine, 23 giugno 2010

“Non possiamo accettare il blocco dei contratti di lavoro fino al 2013”. E’ quanto hanno spiegato ieri i sindacalisti della Cisl nel corso di una partecipata manifestazione-assemblea di lavoratori del pubblico impiego e della scuola di Udine, che si è tenuta presso la sede del sindacato e che, al termine dei lavori, ha portato una delegazione ad incontrare il Prefetto di Udine, Ivo Salemme.
Presenti alla manifestazione il Segretario Confederale della Cisl del Friuli Venezia Giulia, Elvio Di Lucente, il Segretario della Cisl di Udine, Claudio Palmisciano, il Segretario Generale CISL-FP Regionale, Pierangelo Motta affiancato dal Segretario regionale Enrico Acanfora, il Segretario Generale della CISL-FP di Udine, Guarino Napolitano, ed i Segretari Territoriali della Cisl Scuola di Udine, Antonio Bassi e Flavia Blasigh. Nel corso dell’iniziativa è intervenuto anche Sergio Drescig, Segretario Generale della FIM-CISL di Udine.
 “La CISL – hanno detto i sindacalisti – è un sindacato che, forte della sua autonomia, ha scelto la strada della proposta  e del confronto  con le controparti, di qualsiasi colore politico esse siano espressione e la  scelta del confronto è riuscita a far ottenere i fondi e realizzazione degli ammortizzatori sociali in deroga e riforma della contrattazione che ha consentito di rinnovare unitariamente tutti i CCNL, con la sola eccezione del contratto metalmeccanici, dove la Fiom non ha firmato.”
“Sulla recente manovra economica del Governo – hanno aggiunto i dirigenti cislini – bisogna tenere presente che la stessa si è resa necessaria su inderogabili richieste dell’Unione Europea, per le gravi conseguenze determinate dalla crisi e anche per questo è stato deciso di restare ai tavoli e di non scioperare, per eliminare le iniquità contenute nella manovra e soprattutto per proporre misure che finalmente impongano sacrifici anche a coloro che non ne hanno mai fatto.”
“La nostra azione – hanno proseguito – ha consentito, intanto, di ottenere alcuni risultati importanti sulla lotta all’evasione fiscale, ai costi istituzionali e agli sprechi della politica, non è stato apportato nessun taglio alla sanità e alla salute e servizi ai cittadini, sono state introdotte importanti semplificazioni semplificazioni per l’avvio di nuove iniziative imprenditoriali nel Sud, è stata migliorata la norma della detassazione e decontribuzione del salario di produttività ed è stata ripristinata la liquidazione dei dipendenti pubblici in un’unica soluzione fino a 90 mila euro.”
“Adesso però – hanno detto i Segretari della Cisl – dobbiamo ottenere il superamento del blocco della contrattazione e del turn-over nel settore pubblico e, nella SCUOLA, il superamento del blocco delle progressioni d’anzianità  e almeno 20 mila immissioni in ruolo su organici scoperti.”
“Noi proponiamo – hanno incalzato i sindacalisti – di sostenere la ripresa, con investimenti verso i settori che producono lavoro, di potenziare la battaglia per un fisco più equo tassando rendite e patrimoni, di colpire i redditi più alti e le pensioni d’oro, prevedendo un contributo di solidarietà, di perseguire ogni forma di abuso sulle pensioni di invalidità, ribadendo la necessità di rafforzare la tutela sociale delle persone non autosufficienti e di tutelare il lavoro, evitando i licenziamenti e attivando i contratti di solidarietà, favorendo l’ingresso dei giovani nel mondo del lavoro.”
Una delegazione della Cisl, come detto, ha poi incontrato il Prefetto di Udine, affiancato dal Capo di Gabinetto, Dr.ssa Coluccia, ai quali sono state illustrate le preoccupazioni e le proposte della Cisl.
“Continueremo nelle prossime settimane – hanno detto infine i sindacalisti della Cisl – con le nostre iniziative e con la illustrazione delle nostre proposte, senza proclamare scioperi e senza chiedere pesanti sacrifici ai lavoratori, già fortemente penalizzati dalla crisi, perché in questa difficile situazione la CISL con la forza delle idee e con manifestazioni di protesta, anche di sabato, ha inteso avviare una nuova stagione per la storia del sindacato Italiano facendo prevalere gli interessi della gente rispetto alle ideologie”.