Top
 

Comunicati

Cisl FVG > Archivio informativo  > Comunicati  > Gallitelli: Trieste non appoggia il progetto Unicredit

Gallitelli: Trieste non appoggia il progetto Unicredit

L’allarme lo lancia il segretario provinciale della Fit-Cisl Rosario Gallitelli. «Il progetto Unicredit – accusa – è stato accolto a Trieste molto freddamente sebbene sia l’alternativa più credibile di una città che si sta completamente deindustrializzando. Poi finalmente ho molto apprezzato il forte intervento a suo sostegno da parte della presidente della Provincia Maria Teresa Bassa Poropat. Ma un gelo ancora maggiore è stato calato attorno a quell’invito. Di questo passo moriremo – conclude Gallitelli – facendoci la riffa tra di noi. Tant’è che nessun politico locale ha mosso un dito nemmeno dinanzi ai violenti attacchi contro Trieste che si stanno evidenziando sulla stampa veneta da parte di settori politici e portuali veneziani». Secondo quanto riferisce Gallitelli, Trieste sarebbe stata anche accusata da Venezia di avvantaggiarsi con indebiti finanziamenti pubblici dal momento che Alpe Adria, la società che cura i collegamenti ferroviari dal porto, è partecipata oltre che da Ap, da Friulia – che è la finanziaria della Regione Friuli Venezia Giulia – e da Trenitalia, e dal fatto che le gru del Molo Settimo sono state acquistate dalla stessa Authority. «Non sono accuse che ho fatto io – sottolinea Brugnaro – io sono per la collaborazione perché l’Alto Adriatico è sostanzialmente un bacino. Mi preme però che così com’è accaduto per la candidatura alle Olimpiadi, dove Venezia ha dovuto lasciare spazio a Roma, non tocchi ancora a noi, stavolta nel settore dei porti, soggiacere alle ambizioni di altre regioni italiane». Il protocollo d’intesa che era stato sottoscritto dal sindaco di Trieste Roberto Dipiazza e dall’ex primo cittadino di Venezia Massimo Cacciari e che ventilava anche la possibilità di dirottare sul nostro porto le troppe navi bianche che si affacciano in laguna è oggi carta straccia. Lo stesso Sandro Trevisanato, presidente di Venezia terminal passeggeri, ha poi definito sbagliata quell’idea di Cacciari. Di più, all’interno dell’ultimo Comitato portuale di Trieste qualche intervento ha messo in discussione l’opportunità del Napa, la North adriatic ports association che vede l’adesione, oltre che di Trieste, della stessa Venezia, di Ravenna e di Capodistria dalla quale sono anche giunti recentemente energici affondi concorrenziali e che accoglierà pure Fiume non appena la Croazia sarà entrata nell’Unione europea. Ma intanto uno studio Ocse, l’organizzazione internazionale per lo sviluppo e la collaborazione economica, rileva che allo scalo veneziano «mancano infrastrutture e connessioni ferroviarie e autostradali con il suo hinterland». La Venezia-Monaco non è completata. L’esistenza del corridoio verticale europeo che parte più a Est oltre agli alti fondali del Molo Settimo sono le armi che il superporto Trieste-Monfalcone può far valere.