Muradore al convegno “Verso la piena attuazione e il rilancio della specialità della Regione F.V.G.”
"Verso la piena attuazione e il rilancio della specialità della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia": Convegno organizzato dall’ANCI d’intesa con il Comitato per l’Autonomia e il rilancio del Friuli tenutosi il 3.11.2010. Erano presenti diversi rappresentanti dei sindacati confederali sia regionali che provinciali.
Roberto Muradore, Segretario della CISL di Udine, è intervenuto a nome di CGIL, CISL e UIL territoriali evidenziando l’esigenza di ridurre lo iato sempre più ampio tra la politica e la realtà socio-economica. La inconcludente autoreferenzialità della politica si può superare anche approntando una architettura istituzionale che la avvicini ai territori e alle comunità, aumentandone così la capacità d’ascolto e la responsabilità nei confronti dei cittadini e delle imprese. Il sindacato friulano per primo e da tempo ha indicato proprio nel territorio la dimensione utile e necessaria nella quale e dalla quale ripartire per dare concretezza ed efficacia alle analisi, alle proposte e alle conseguenti decisioni e azioni. I livelli istituzionali sub-regionali sono quelli che potrebbero meglio cogliere i problemi e le opportunità dei cittadini e delle imprese, in virtù della loro prossimità.
Il Friuli VG, pur essendo una piccola regione, presenta una tale ricchezza e diversità di situazioni sociali, culturali, economiche e linguistiche che il solo livello regionale non può governare con efficacia. Ben vengano, perciò, provvedimenti che decentrino competenze, funzioni e risorse alle Autonomie Locali, ovviamente in un quadro regionale coerente.
E’ davvero utile, d’altronde, che la regione deleghi la fatica dell’amministrazione e si impegni nella programmazione, nel coordinamento e nel controllo con una conseguente produzione legislativa, recuperando in questo modo una ancora maggiore autorevolezza che le deriverebbe sia da un rinnovato e ritrovato ruolo che dalle spinte di territori investiti di nuove responsabilità e compiti. Una regione, in definitiva, più autorevole perchè valorizzata da province, comuni e comunità montane più efficaci.
E’ auspicabile che all’interno di un percorso federalista (che non può tradursi in un “neo centralismo regionale”) siano ascoltate anche le proposte che provengono da quel mondo dell’autonomismo friulano che, lo si capisca una volta per tutte, non vive di nostalgia ma si interroga, si preoccupa e si occupa, a volte più dei gruppi dirigenti a ciò deputati, del futuro delle nostre comunità, che non ragiona in termini di dualismo Udine – Trieste e le cui proposte sono sempre pensate per unire mai per dividere la nostra regione, in quanto vuole rinvenire e rinverdire proprio le ragioni dello stare insieme.