L’Ufficio Postale lasciato incustodito
di Elvio Di Lucente
Segretario Generale
Federazione Regionale Poste SLP-CISL Fvg
Udine, 26 marzo 2007
La lettera del signor Fausto Deganutti, pubblicata lunedì 12 marzo nella rubrica “posta dei lettori”, nella quale denunciava l’episodio di un Ufficio Postale temporaneamente lasciato chiuso, m’impone di fornire allo stesso Signor Deganutti e soprattutto ai lettori alcune informazioni che ritengo possano aiutare a meglio comprendere la reale situazione in cui versano le Poste in generale ed in particolare le Poste nelle zone più marginali del paese, ivi comprese le nostre montagne e le nostre valli.
In tal senso va subito precisato che ciò che è successo al gentile Sig. Deganutti (non sappiamo dove, perché egli ha ritenuto di non precisarlo), verosimilmente in questa provincia è successo e succede ogni giorno a centinaia e centinaia di cittadini.
Questo semplicemente perché con il personale rimasto in servizio nelle Poste Friulane, (oltre 500 unità in meno negli ultimi 10 ann nella sola provincia di Udini) non è più possibile aprire quotidianamente tutti i 200 Uffici Postali che insistono nella Provincia e soprattutto non è più possibile assicurare un servizio qualificato come tutti vorremmo.
In questa situazione è facile immaginare quanto sia problematico anche garantire la sostituzione di un solo collega che avesse un’improvvisa ed inderogabile esigenza o peggio avesse improvvisamente bisogno di cure. In questi casi, l’unica soluzione praticabile è la chiusura temporanea dell’Ufficio,…… sempreché qualcuno non volesse perfino impedire ai lavoratori delle Poste di star male o di avere improvvise esigenze.
Certo, con l’introduzione di nuove tecnologie era immaginabile e perfino auspicabile poter razionalizzare l’utilizzo delle risorse, e questo è stato ampiamente realizzato. Ma per tirar su la saracinesca dell’Ufficio Postale di Plasencis (tanto per citarne uno a caso), computer o no, c’è ancora bisogno di qualcuno che fisicamente si presenti alle otto del mattino, diversamente, niente pensioni e niente servizio per il Signor Deganutti.
E questo succede da tempo e dappertutto nella Provincia!
Dunque, il disagio patito dal Signor Deganutti quale utente/cliente di un piccolo Ufficio Postale, non è affatto una clamorosa novità, ma al contrario una costante alla quale migliaia e migliaia di cittadini delle zone marginali sono purtroppo da tempo abituati.
Della cosa abbiamo chiesto più volte il sostegno della politica locale e degli amministratori; abbiamo organizzato convegni, chiesto audizioni, fatto denunce. Sino ad ora abbiamo registrato solo le sporadiche reazioni di qualche Sindaco toccato dalle razionalizzazioni estive.
La politica alta invece, quella dei Consiglieri Regionali dei Consiglieri Provinciali, che per dovere e mandato dovrebbero sollecitare la creazione di un vero sistema a tutele dei servizi, specie per quelle fasce di cittadinanza più deboli che ancora presidiano il territorio della nostra montagna e delle nostre valli, ……quella, è completamente latitante.
Una cosa però dobbiamo chiarire anche al signor Deganutti: Poste Italiane sono tutt’altro che in difficoltà sotto il profilo economico e non è certo vero che il banco piange e la posta è in rosso.
Al contrario di quanto afferma il Signor Deganutti, l’unica cosa limpida di questa storia è che la Spa Poste Italiane ha chiuso per il quarto anno consecutivo un bilancio ampiamente in utile, tant’è che l’Azionista di riferimento (Tesoro e Cassa Depositi e Prestiti, quindi lo Stato) si appresta ad incamerare oltre 500 milioni di euro di dividendo provenienti dagli utili prodotti dai massacrati postali Italiani.
Soldi fatti anche riducendo servizi e appendendo cartelli con la scritta “chiuso per motivi tecnici” agli Uffici Postali.
Insomma, contrariamente a quanto affermato dal Signor Deganutti, le Poste non solo non sono in rosso, ma addirittura producono significativi utili per finanziare proprio quella politica che poi se ne “frega” del livello dei servizi assicurato ai cittadini.
Un tanto era dovere precisare soprattutto per una corretta informazione.