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Commercio: la legge regionale non si tocca

A Magnano, al via il meeting annuale della Cisl. Festeggiato il 60esimo
Asse Cisl-Ciriani (PdL)- Serracchiani (Pd)
 

E’ entrato subito nel vivo il Meeting di settembre della Cisl Fvg, giunto alla sua seconda edizione e quest’anno aperto dalle celebrazioni per i primi sessant’anni del Sindacato. A dare il la ai festeggiamenti è stata la presentazione del libro di Carlo Bravo, "decano" della Cisl friulana, Il sentiero dei piccoli passi, viaggio tra ricordi, lotte, vittorie e sconfitte, e la proiezione del videodocumentario intitolato a Rolando Cian, tra i pionieri del Sindacato regionale.

La prima della treggiorni, però, ha acceso i riflettori anche sul tema delle liberalizzazioni dei servizi, a partire dalle aperture degli esercizi commerciali e dalle poste.

Sul fronte delle domeniche emerge chiara la presa di posizione della Cisl regionale, che – con i segretari della Cisl e della Fisascat Fvg, Elvio Di Lucente e Paolo Duriavig – ha ribadito non solo l’importanza di salvaguardare la domenica come momento di socialità per la famiglia, ma anche la necessità di difendere l’attuale legge tarata sulle 29 domeniche e frutto di un accordo di mediazione. "Manteniamo questa legge contro la deregulation selvaggia" – ha sostenuto Duriavig, disponibile a porre sul tavolo di un ipotetico scambio, una o due domeniche di apertura in più a fronte, però, di 5-6 giornate tassative di chiusura totale (Pasqua, Pasquetta, Natale, 1° maggio, 25 aprile). Ventinove domeniche, dunque, per il Sindacato sono più che sufficienti: le aperture festive, infatti – denuncia la Cisl – non hanno di fatto aumentato l’occupazione, che resta stabile e comunque precaria con l’applicazione sempre più diffusa dei contratti week end e dei voucher. E a nulla vale sollevare l’accezione della concorrenza slovena che rimane, come confermato dal sindacalista di Lubiana, Euro Brozic, un falso problema, mentre esiste sul fronte della tassazione più vantaggiosa per quanto riguarda le imprese.

Una posizione condivisa anche dall’assessore regionale Luca Ciriani, che, alludendo alla "questione triestina", ha negato con fermezza possibili deroghe alla legge in vigore, sia a quelle da più parti avanzate di fare una differenziazione per tipologia merceologica, sia a quelle geografiche. L’ultimo paletto nel senso dell’omogeneità territoriale – stando all’assessore – sarebbe stato conficcato proprio con la variazione di bilancio di luglio scorso e l’assestamento definitivo, richiesto a più battute dalla Cisl, della situazione dell’Outlet di Aiello, che era riuscito ad aggirare la norma. All’asse "Sindacato- Regione" si aggiunge anche l’eurodeputata del PD, Debora Serracchiani, che, ricordando l’esperienza europea dove il problema delle domeniche non esiste, ha ribadito la necessità di salvaguardare alcune date assolutamente intoccabili, da lasciare all’uomo. Se la situazione del commercio pare dunque sotto controllo, desta allarme la questione dei servizi postali, alla vigilia della loro liberalizzazione, prevista per il 2011. "Siamo preoccupati – ha sostenuto Di Lucente – che la liberalizzazione fondata sulla logica del fare utili possa portare alla chiusura dei piccoli centri periferici, spresidiando aree geografiche già svantaggiate". La soluzione – secondo Serracchiani – non può che essere quella di vigilare, attraverso il Governo e le amministrazioni locali, affinchè una parte degli utili siano destinati a garantire il servizio universale. Un approccio pragmatico fatto proprio dal vicepresidente Ciriani, che ha condiviso un’assunzione di responsabilità a tutela dei cittadini.


PRO-MEMORIA
 
Domani – venerdì 17 – altri due confronti "caldi" in programma:"Riforma e riorganizzazione della PA" (ore 10) e "Infrastrutture: un orizzonte stretegico per il Friuli Venezia Giulia" (ore 16). Entrambi gli appuntamenti vedranno introno al tavoli esponenti locali e nazionali del Sindacato, politici ed imprenditori.  
   
16 settembre 2010
Mariateresa Bazzaro

Ufficio stampa Cisl Fvg

335.7970621