PA: riforma e comparto guardino alla premialitÃ
Stamani al meeting della Cisl, la tavola rotonda sul pubblico impiego
Vicina la sigla del contratto per i dipendenti
Riforma e comparto unico vadano di pari passo, a realizzare quel progetto – da oltre dieci anni promosso dalla Cisl Fvg – di efficienza ed efficacia della macchina burocratica regionale. A spingere in avanti la richiesta è lo stesso Sindacato, da ieri riunito a Magnano in Riviera per il grande meeting autunnale – e oggi impegnato in una affollata tavola rotonda proprio sul futuro del pubblico impiego. A chiedere un percorso omogeneo, ma anche una razionalizzazione dell’apparato è stato, per la Cisl, il segretario Renato Pizzolitto, che ha rilanciato anche sulla necessità di una semplificazione delle articolazioni territoriali. Una proposta di fatto condivisa dall’assessore competente Andrea Garlatti, che dal palco della Cisl ha lanciato quattro messaggi chiave: inquadrare tutti i dipendenti del pubblico impiego entro un sistema complessivo regionale, predisporre un patto sulla meritocrazia, cambiare le regole di reclutamento dell’area dirigenti e vicedirigenti e far partire a giro stretto, se non già con la prossima Finanziaria, il fondo pensioni integrativo per tutta la popolazione. "Ben vengano – anche per il segretario della Fps Fvg, Pierangelo Motta – processi di innovazione pro efficacia ed efficienza: ora auspichiamo, dato un avvicinamento delle posizioni, che il prossimo incontro sia risolutivo". "Noi – difende le sue posizioni – abbiamo e continuiamo ad agire per il bene dei lavoratori, facendo i contratti". E sempre sulla questione della manovra del comparto,"forte intuizione del Sindacato", è entrato nel merito anche il segretario nazionale della categoria cislina, Giovanni Faverin, che è andato dritto al punto: "Il contratto va siglato subito e con le risorse che ci sono". Quanto alla mobilità interna ento un unico contenitore, "nessuna preoccupazione, purchè la mobilità sia funzionale a lavorare meglio e non ad assecondare logiche esterne o amicali". "Occorre – ha detto Faverin – dimostrare alla collettività che il comparto unico, spendendo meno serve a fare di più; ma bisogna fare in modo che sia applicato concretamente il criterio della premialità". Lo stesso criterio – secondo la Cisl – da adottare anche rispetto ai vicedirigenti, introdotti da Garlatti (90 che hanno sostituito 160 posizioni organizzative), e la cui nomina deve essere sottratta dalle influenze della politica, a benificio dellla valorizzazione delle competenze interne. Quanto all’assetto attuale dei dipendenti è lo stesso assessore a presentare alcuni dei numeri della riforma, annunciando che, in un’ottica di focalizzazione delle funzioni, sarà possibile un taglio di oltre 160 unità sulle 3mila occupate, tra cessazioni naturali coperte dal blocco del turn over (97) ed esoneri di servizio (circa 70). Per altri, invece, è previst la mobilità verso altri enti si servizio o agenzie. Quanto ai dirigenti, infine, si è già passati dai 137 (prevalentemente esterni) della fine del 2007 all’attuale centinaio. Attenzione, comunque, è stata chiesta dall’assessore della Provincia di Gorizia Marko Marincic, per l’Upi, secondo cui la riforma va mirata ad avvicinare la PA al cittadino e dal presidente Anci, Gianfranco Pizzolitto, che se da un lato ha avanzato la necessità di un’azione di sistema e non su singoli settori, dall’altro si è detto preoccupato che una riduzione delle risorse da investire sul pubblico, possa alimentare le nuove fasce di povertà.
Mariateresa Bazzaro
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