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Cisl Pordenone, bilancio di fine anno

Stamani a Maniago il consiglio generale del Sindacato con il nazionale Pietro Cerrito
Entro il mese la firma del Documento sullo sviluppo

Bilancio di fine anno per la Cisl di Pordenone, ieri riunita tutta a Maniago per l’ultimo consiglio generale del 2010. L’occasione è stata per fare il punto sullo stato dell’arte della provincia, ma anche sulle strategie da mettere in campo per fronteggiare una crisi che, malgrado qualche timido segnale di frenata, si sta ancora rivelando molto dura per il territorio e specialmente per l’occupazione. Il primo tassello della strategia di rilancio è lo stesso segretario generale Arturo Pellizzon, ad annunciarlo: "Confidiamo – dice nel corso della sua lunga relazione – di firmare il Documento sullo sviluppo che abbiamo elaborato e che stiamo promuovendo presso gli attori del territorio: entro la fine dell’anno dovremmo chiudere con l’Unione degli Industriali in modo da iniziare un percorso realmente condiviso, tra Imprenditori e parti sociali". Tuttavia, l’azione del Sindacato non si esurisce qui. "Continueremo – aggiunge Pellizzon – ad essere presenti nelle fabbriche, sui posti di lavoro tanto del privato che del pubblico, con l’obiettivo prioritario di migliorare la qualità della vita e del lavoro di questa provincia, dove le differenze tra aziende sono ancora accentuate e l’occupazione stenta a riportarsi a livelli accettabili". Per la Cisl, però, è anche tempo di verifiche, in particolare su alcune voci strettamente connesse allo sviluppo e crescita del territorio, alla ripresa del lavoro e della produzione, vale a dire viabilità,infrastrutture, banda larga (esistono molte zone non cablate, malgrado la densità industriale del territorio), ma anche tagli alla cultura e al patrimonio naturalistico (il riferimento è naturalmente al Parco San Floriano), necessità di una rete efficiente di servizi a sostegno delle politiche attive del lavoro, come gli asili nido. Si tratta – spiega Pellizzon – di priorità strategiche, che vanno di pari passo anche con le riforme strutturali cui il Paese e la provincia della Destra Tagliamento sono chiamate. Così, ad esempio, la partita del federalismo che, per la Cisl, va attentamente gestita per evitare che alcuni territori possano essere penalizzati rispetto ad altri. "Pensiamo – commenta il segretario generale – alla questione della sanità con la provincia pordenonese che si vede assegnate risorse in linea con storiche differenze, salvo poi essere mandata senza dote in avanscoperta nella sperimentazione degli Ospedali Riuniti". Una questione – secondo il Sindacato – che richiede una precisa assunzione di responsabilità anche da parte dei politici locali.
A chiudere i lavori è stato il segretario confederale Pietro Cerrito con una panoramica sul fronte nazionale su cui esistono ancora molte "incognite" dettate dalla situazione eurpea in divenire a fortemte legate ad alcune variabili, come l’alternativa ancora al vaglio tra Eurobond e Fondo Salva-Stati. In questo quadro difficile, si assiste – stando a Cerrito – ad uno scollamento tra le preoccupazioni e le aspettative dei cittadini e la politica, più impegnata negli scandali che a risolvere i problemi reali del Paese, a partire dal rilancio della produttività e a varare strategie per competere sui mercati globali. Resta, invece, alto l’impegno della Cisl con il rinnovo dei contratti, con la promozione della contrattazione di II livello e, più in generale, cinventando strumenti e soluzioni a favore del lavoro.

Mariateresa Bazzaro
Ufficio stampa Cisl Fvg
335.7970621