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Iris energia: la politica mette a rischio i posti di lavoro

Sindacato preoccupato dalla irresponsabile presa di posizione di Amga Udine
“A rischio l’intera operazione”

Preoccupazione per come sta procedendo la vendita del ramo energia Iris- Isontina Reti Integrate: è quella espressa dalle categorie cisline della Flaei e della Femca, da sempre a favore dell’integrazione delle Aziende Multiutility del Friuli Venezia Giulia a beneficio della comunità regionale.
Stante che la gara di vendita è stata vinta da una joint venture tra Eni e Acegas Aps di Trieste, la Cisl – in una nota – si dice preoccupata per lo sfilamento dell’udinese Amga, già azionista di Iris.
Quando sembrava tutto ormai definito e con la procedura di cessione di ramo d’azienda in corso per salvaguardare occupazione, diritti collettivi e sedi di lavoro dei lavoratori di Iris – spiegano, infatti, Flaei e Femca -l’Amga ha presentato un ricorso presso l’Autorità Europea per la concorrenza, mettendo a rischio l’intera operazione.
A pochi mesi dei bandi per l’assegnazione della gestione delle reti gas, che sono procedure pubbliche, questo ricorso potrebbe tagliar fuori il Ramo Energia di IRIS dal territorio goriziano, col risultato che i lavoratori rischiano di trovarsi da un giorno all’altro senza una società di riferimento o con una società che rigetta tutto il percorso di salvaguardia di posti di lavoro e qualità del servizio svolto unitariamente dai rappresentanti dei lavoratori.
È necessario un gesto di responsabilità da parte di Amga: il sindaco di Udine, Honsell, che tanto si preoccupa del contratto dei dipendenti pubblici e dei metalmeccanici della FIAT, dovrebbe preoccuparsi anche di quei lavoratori di Iris che rischiano di trovarsi nel limbo, per il comportamento socialmente non responsabile di Amga. Il primo cittadino di Udine è informato di questa presa di posizione della società che rischia di far saltare un accordo faticosamente strappato?
La Cisl del Friuli Venezia Giulia e quella isontina, unitamente alla Flaei e alla Femca, da tempo sostengono la necessità di un’unica utility regionale: pare invece che la politica locale non si sia accorta degli effetti della globalizzazione, continuando ancora una volta la guerra di campanili fra Udine e Trieste, a discapito dei lavoratori e dei cittadini della Regione.

Mariateresa Bazzaro
Ufficio stampa Cisl Fvg
335.7970621