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Ex Seleco, il piano non convince i sindacati

di ELENA DEL GIUDICE

Ex Seleco, il piano non convince. Non è una bocciatura, non ancora, ma al termine dell’incontro di ieri tra i rappresentanti sindacali e Kelen Callegaro, l’imprenditore udinese che intende rilanciare la produzione di TV color con il marchio Seleco, a predominare sono i dubbi. La partita ex Seleco ha due attori: Sim2, che ha ben chiari obiettivi, progetto e risultati, nello specifico l’affermazione del marchio Brionvega nel settore dei videoproiettori di fascia medio alta (da 10 mila euro cadauno) per il mercato italiano, che comporta l’assunzione già pianificata di due lavoratori a giugno e altri 3 a settembre; e Selek, che intende reimmettersi nel mercato dei Tv a led e lcd da 19 a 42 pollici con marchio Seleco, con un obiettivo di 60 mila pezzi l’anno da piazzare in Italia e all’estero. Ieri Callegaro ha confermato la sede di produzione, un nuovo stabilimento in corso di costruzione a Villotta di Chions nel quale saranno installate alcune linee (pare non nuove) per l’assemblaggio dei televisori. Tre dipendenti ex Seleco, o meglio ex SmartTv, sono già stati assunti, altri 3/4 lo saranno a giugno, i restanti – fino a raggiungere i 22 pattuiti – a settembre. Acquisita una prima commessa per 20 mila apparecchiature da una società che li venderà all’estero. Gli altri 40 mila pezzi rimangono, allo stato, solo un obiettivo.
«Le perplessità sono tante – commenta Gianni Piccinin, Fim Cisl – perchè non sappiamo quando si inizierà a produrre nè con quanti occupati, visto che non ci sono state date informazioni puntuali sull’approvvigionamento dei componenti. Manca un’analisi puntuale sul mercato, e sulla tempistica: sappiamo che, se si dovesse perdere il mercato di settembre, sarà difficile raggiungere i 60 mila pezzi stimati. Speriamo che il prossimo incontro offra più garanzie anche ai 20 lavoratori che dovrebbero venire assunti e che oggi sono in mobilità». Peraltro al mantenimento per un anno dei livelli occupazionali concordati con il commissario Fimmanò, è legato il definitivo passaggio di proprietà dei marchi ex Seleco.